L’Aquila: Confcommercio ” nuove stazioni…senza treni”

Confcommercio Abruzzo esprime perplessità sull’inaugurazione di una nuova stazione ferroviaria a L’Aquila mentre vengono tagliate le corse dei treni.

Il direttore di Confcommercio Abruzzo Celso Cioni in una nota chiede se è forse questo il senso del non senso delle stazioni senza treni e critica le scelte di RFI che ha tagliato le corse di treni sulle tratte abruzzesi.

Cioni nel comunicato stampa scrive che ” Probabilmente è il segno dei tempi ma sinceramente ai nostri occhi appare davvero frutto di un paradosso, di schizofrenia o forse sembra quasi una scenetta di quelle famose dei tempi di Totò e Peppino, del tipo per andare dove dobbiamo andare, dove dobbiamo andare? Ormai quasi più nulla impressiona o colpisce la nostra attenzione eppure quella notizia di ieri ci è riuscita. Siamo a L’Aquila, in una delle sue molte frazioni, a Bazzano, dove si inaugura una delle due nuove stazioni realizzate recentemente con la presenza di Autorità locali e regionali che si fanno fotografare come nelle migliori occasioni, sorrisi, abbracci e ringraziamenti ai vertici presenti di RFI che però nel frattempo… avevano deciso di tagliare il già eseguissimo numero di corse dei treni sulle tratte dell’Abruzzo interno ormai considerata anche da RFI e non solo, un territorio nel quale tagliare servizi. Come accade da anni per i presidi sanitari, plessi scolastici, uffici postali, servizi essenziali e ora per finire anche i treni. Però si inaugurano stazioni quelle dalle quali partirono nei periodi neri dell’immigrazione i nostri nonni per andare a lavorare all’estero e dai quali prima o poi gli abitanti delle aree interne dell’Abruzzo partiranno per abbandonarle come hanno fatto con loro le scellerate scelte la politica e le aziende emanazioni della politica che hanno deciso che dell’Abruzzo di un tempo a due velocità (più veloce la costa più lenta quella montana) si debba passare a quella a due direzioni (la costa che aggancia il Nord e le aeree interne che scivolano inesorabilmente verso il profondo Sud). È forse questo il senso del non senso delle stazioni SENZA TRENI?”.