Papa Francesco all’Aquila ha lasciato un doppio dono e un’eredità importante. Dopo la sua storica visita il 28 agosto del 2022, il primo Papa ad aprire la porta Santa, concesse alla città un ulteriore dono, l’indulgenza plenaria per altri 365 giorni per quanti avrebbero visitato la basilica di Collemaggio per l’anno della misericordia, ai quali si sono aggiunti altri 365 giorni per l’anno del perdono.
Indulgenza che quindi è arrivata al giubileo.
Il messaggio della misericordia e del perdono sono fondamentali perché sono stati raccolti da Papa celestino V che ha messo nero su bianco nella bolla della Perdonanza il dono gratuito dell’amore divino offerto all’uomo.
Quello aquilano del 1300 è il primo giubileo della storia. Tra l’altro Papa Francesco nella sua visita pastorale definì L’Aquila capitale del perdono e ha messo in risalto il dono che la Como l’ha diocesana ha ottenuto, una ricchezza spirituale che spinge a vivere e sperimentare il dono della misericordia di Dio ma anche il dono della comunione fraterna per saperla annunciare e testimoniare al mondo. Tra l’altro lo stesso Papa Francesco nella bolla di indizione del giubileo romano nominò celestino e la Perdonanza.
Per monsignor Antonio D’Angelo, arcivescovo dell’Aquila, la comunità locale è legatissima a Papa Francesco e di lui conserverà sempre un grande ricordo, sia a livello umano sia per l’eredità spirituale che ha lasciato.