Covid e Abruzzo in zona rossa: “Per le imprese disastro senza precedenti”

“L’Abruzzo è l’unica regione in Italia rimasta in zona rossa, la Regione garantisca i ristori alle imprese”: è il grido d’allarme lanciato oggi da Confesercenti  nel corso dell’assemblea pubblica svoltasi on line.

“Bisogna introdurre immediatamente nuovi ristori che compensino questi giorni persi. La Regione garantisca che entro la fine di questo anno le imprese possano ricevere i ristori annunciati ad aprile”: lo ha ribadito forte e chiaro il presidente regionale di Confesercenti Daniele Erasmi (nella foto in basso), nel corso dell’assemblea pubblica odierna su Google Meet, parlando della permanenza dell’Abruzzo in zona rossa. In questo periodo di emergenza sanitaria dovuta al Covid19 la crisi economica sta investendo tutti i settori produttivi e in particolare per il commercio la proroga della chiusura delle attività rappresenta un disastro senza precedenti hanno detto anche i presidenti territoriali di Pescara e Chieti Raffaele Fava e Franco Menna, di Teramo, L’Aquila ed Avezzano Nino Bertoni, Mario Antonelli  e Filiberto Figliolini. 

Erasmi spiega che la chiusura delle attività “vuol dire perdere giorni cruciali negli acquisti di fine anno, un periodo che complessivamente vale anche il 50 per cento del fatturato. Nelle norme finali del Dpcm l’Abruzzo resta in zona rossa, praticamente unico caso in Italia, e i negozi perderanno il decisivo ponte dell’Immacolata. Restiamo basiti di fronte alla superficialità, al pressappochismo, alla strumentalizzazione politica protagonisti delle scelte compiute sulla pelle di decine di migliaia di imprese e famiglie.

Ora la Regione Abruzzo, inequivocabilmente principale responsabile di questo disallineamento temporale con il resto d’Italia, ha un solo dovere: introdurre immediatamente nuovi ristori che compensino questi giorni persi. E garantisca che entro la fine di questo anno le imprese riceveranno i ristori annunciati ad aprile dalla stessa Regione e non ancora arrivati alle imprese abruzzesi per l’incapacità di mettere il bisogno delle persone prima della burocrazia regionale. Non si può assolutamente tollerare un solo giorno di ritardo: Marsilio mobiliti immediatamente la macchina regionale per sanare i sei mesi di ritardo nell’erogazione dei bonus del Cura Abruzzo e trovi le risorse per nuovi ristori”.

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