Coronavirus Abruzzo, a Valle Castellana raccolti a rischio per gli animali selvatici

Coronavirus Abruzzo: oltre agli ingenti danni economici causati dallo stop imposto dall’emergenza sanitaria arriva pure la beffa per molti agricoltori.

A Valle Castellana il comparto agricolo in questi giorni è alle prese con la non procrastinabile semina dei campi, segnata dalle scorribande degli animali selvatici, in particolare i cinghiali, che invadono i terreni distruggendo il lavoro quotidiano. Il divieto di circolazione per l’uomo lascia campo libero agli animali selvatici e alle loro razzie nelle coltivazioni. Non è un problema nato con l’emergenza coronavirus, ma la necessità di limitare gli spostamenti all’essenziale per contenere la diffusione del contagio lo ha accentuato, portandolo a proporzioni drammatiche.

Battista Caterini, assessore all’agricoltura del Comune di Valle Castellana: “In questi ultimi giorni sono stato contattato da tanti coltivatori del nostro territorio che lamentano quotidiane invasione nei loro campi, con gli animali selvatici che non solo mangiano i semi, ma rovinano anche i terreni con il loro passaggio mettendo a rischio di futuri raccolti. Sono infatti sempre più gli animali, soprattutto cinghiali, che si aggirano indisturbati per l’intero territorio, sconfinando nelle aree abitate e nei terreni dedicati alle colture ed agli allevamenti e, indisturbati, fanno danni e razzie, anche grazie al fatto che, per colpa dell’emergenza sanitaria, non c’è quasi nessuno in giro e difficilmente si imbattono nell’uomo”.

Il Servizio del Tg8:

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