Biometano a Loreto Aprutino: l’impianto della discordia

E’ destinato a far discutere per molto tempo e dovrà affrontare un iter per nulla facile l’impianto per la produzione di biometano in contrada Castelluccio a Loreto Aprutino.

Si è già costituito un folto comitato per lo più composto da importanti produttori agricoli del territorio, tra cui segnaliamo il noto imprenditore Francesco Valentini e Chiara Ciavolich, titolare dell’azienda agricola che porta il suo nome e presidente dell’Associazione “Donne del vino d’Abruzzo”,  al fine di porre un contrasto deciso contro l’opera che al momento vede tra i più convinti promotori il sindaco Gabriele Starinieri pronto a confrontarsi con la cittadinanza per far sparire tutti i dubbi.

“L’impianto è assolutamente sicuro e non ci sono pericoli per l’agricoltura e per i cittadini – tiene a sottolineare il sindaco Starinieri al microfono di Jennifer Di Vincenzo – anzi quest’opera darà grandi benefici a tutto il territorio.”

L’impianto , il cui costo per la realizzazione è di circa 12 milioni di euro, riciclerà l’umido dei rifiuti urbani, gli organici della filiera agroalimentare, sfalci e potature da dove verrà ricavato biometano. La struttura sarà gestita dalla “Make Energy” di Roma che si è già affrettata, con una serie di comunicati, a tranquillizzare l’opinione pubblica assicurando che non ci sarà nessun impatto ambientale negativo. Non la pensano così, in particolar modo, gli agricoltori di Loreto:

   “Si parla di 62mila tonnellate annue – fanno sapere i promotori del Comitato – e la localizzazione è individuata in una zona agricola di pregio e in prossimità del fiume Tavo ignorando i gravissimi rischi per l’ambiente, agricoltura, turismo, salute pubblica. Non viene, inoltre,  considerato che la nostra rete stradale- proseguono gli agricoltori –  non è adeguata a sostenere un traffico di mezzi pesanti che trasportano i rifiuti e che producono anidride carbonica”

Dal canto suo la Regione, sollecitata sull’argomento, fa sapere, per bocca del dirigente Franco Gerardini, che al momento non è arrivata alcuna richiesta, in particolare alcun progetto esecutivo è  al vaglio del Comitato di Valutazione d’impatto ambientale. Da sottolineare, come riporta stamane il Quotidiano “Il Centro”, che la Make Energy è una società che opera da circa un anno, dopo il mega stanziamento da parte del Governo di circa 4 miliardi di euro per incentivare la realizzazione d’impianti per la produzione di biometano e che i soci sarebbero gli stessi della “Think Eco”, la società che gestisce un impianto simile a Collarmele, nel teramano, dove al momento, grazie anche al costante controllo imposto dall’Amministrazione Comunale, non si registrano particolari problemi, anche se lì si riciclano solo rifiuti agricoli.

Il Servizio del Tg8: