“Bibbiano d’Abruzzo”?: La Procura di Campobasso indaga

Anomali procedure di sottrazione di minori ai genitori, anche in Abruzzo dopo la vicenda Bibbiano, dopo la nostra inchiesta su “In Cronaca” raffica di segnalazioni raccolte dal Dipartimento famiglia e Pari Opportunità di Fdi che ha presentato un esposto e la Procura di Campobasso ha aperto un fascicolo.

Per la prima volta, dopo una serie di archiviazioni, una Procura, quella di Campobasso, decide di andare fino in fondo rispetto a decine di segnalazioni circa le procedure adottate di sottrazione di minori ai propri genitori in Abruzzo. Al momento il fascicolo è contro ignoti, ma dall’esposto presentato dal Dipartimento Famiglia e Pari Opportunità della Provincia di Pescara di Fratelli d’Italia, sarebbero due le ipotesi di reato: abuso d’ufficio e rifiuti di atti d’ufficio:

“Continuano ad arrivarci segnalazioni che stiamo puntualmente girando alla Procura di Campobasso – ci spiega Carola Profeta del Dipartimento Famiglia e Pari Opportunità di Fratelli d’Italia Pescara – partiamo dal presupposto che in casi così delicati, anche in base alle norme vigenti, quella della sottrazione deve essere l’eccezione e non la regola. I figli devono stare con i loro genitori salvo casi estremi e nel caso di separazione un genitore rispetto all’altro ha pari diritto di stare con i propri figli.”

L’ultimo caso in ordine di tempo quello di una coppia di coniugi di S.Giovanni Teatino, non vedono  e non sanno dove stanno e come stanno i loro due figli da 7 anni, sulla base di un disegno mal interpretato dagli assistenti sociali. Proprio in virtù del fascicolo aperto a Campobasso sono stati ascoltati di recente dai carabinieri di Sambuceto:

“Ho raccontato tutta la nostra vicenda – ci spiega Pierino Angelini – ed il maresciallo ha mostrato grande attenzione e sensibilità, io e mia moglie vogliamo solo avere la possibilità di rivedere i miei figli almeno per sapere come stanno e cosa fanno. Se in passato sono stati commessi degli errori per i quali abbiamo giustamente pagato ora le cose sono cambiate. Le sentenze vanno rispettate, ma non avere nemmeno la possibilità di avere notizie dei nostri figli ci sembra assolutamente crudele”

 

IL SERVIZIO DEL TG8