Dopo anni di attesa e una lunga battaglia legale sulla premialità Covid 2020, arriva una sentenza a favore di circa 60 operatori sanitari degli ospedali “Mazzini” di Teramo e “San Liberatore” di Atri
Il Tribunale del lavoro di Teramo ha infatti accolto il ricorso promosso dalla FP CGIL, riconoscendo anche a loro il diritto alla premialità Covid 2020, inizialmente negata dalla ASL. La decisione riguarda il personale di sette reparti – oncologia, day hospital oncologico, radioterapia, pediatria, neonatologia e cardiologia – che, sebbene attivi nei mesi più critici della pandemia, erano stati esclusi dal bonus una tantum istituito per il personale sanitario impegnato nell’emergenza. La ASL aveva limitato il riconoscimento della misura per carenza di fondi, senza aprire un confronto con i sindacati.
Marco Di Marco, segretario dell’area sanità della FP CGIL, dichiara : «Una battaglia di dignità vinta Il giudice ha affermato un principio fondamentale: nessuna discriminazione è tollerabile quando si parla di diritti e di lavoro svolto in condizioni eccezionali». Secondo la sentenza, i lavoratori coinvolti saranno collocati nella fascia B del sistema di classificazione per l’esposizione al rischio, ricevendo un’indennità giornaliera di 20 euro per il periodo 1° marzo – 30 aprile 2020. Il ricorso riguardava in totale undici reparti, ma per quattro di essi il Tribunale non ha riconosciuto il diritto alla premialità. Siamo dispiaciuti per chi è rimasto fuori ma questo è un passo fondamentale per il riconoscimento del lavoro spesso silenzioso di tanti professionisti».