Alfredo Cospito determinato a proseguire il digiuno

Una combo con due foto di Alfredo Cospito. A sinistra una foto scattata nell'ottobre del 2013, e a destra un'immagine del dicembre 2022. ANSA

La Cassazione conferma il 41bis e l’anarchico di origine abruzzese Alfredo Cospito, per protestare contro la sentenza, prosegue il digiuno che porta avanti da oltre quattro mesi

Continua a ripetere che andrà fino in fondo Alfredo Cospito nella cella del reparto di medicina penitenziaria del carcere “San Paolo “di Milano. Da ieri sera, da quando la Cassazione ha confermato per lui il 41bis, ha deciso di non assumere più vitamine, potassio né
altri integratori. Beve solo acqua con sale o zucchero.

Il medico Andrea Crosignani, consulente della difesa rappresentata dall’avvocato Flavio Rossi Albertini, stamani è andato a visitarlo. Dopo averlo incontrato ha detto che Cospito vuole andare avanti ad oltranza con lo sciopero della fame. L’anarchico è convinto che morirà “presto” ma spera che altri portino avanti “la lotta” contro il carcere duro.

Il dottor Crosignani ha spiegato che per Cospito “persiste” un quadro di “grave denutrizione” con “atrofia muscolare diffusa”, malgrado riesca
ancora ad alzarsi dal letto e a camminare. Complessivamente è una condizione ancora stabile coi parametri vitali che tengono, “sovrapponibile” a quella dei giorni scorsi. Dato che lo stop agli integratori è solo di ieri, nelle condizioni in cui si trova l’anarchico, però, la situazione “potrebbe aggravarsi di giorno in giorno, perché il fisico è pesantemente defedato con riserva funzionale molto ridotta. Ci vorrà qualche giorno per capire quali effetti l’inasprimento del digiuno potrà avere.Resta costante l’aggiornamento delle relazioni mediche trasmesse al Tribunale di Sorveglianza di Milano.

Dal punto di vista giudiziario, comunque, restano pochi spazi per il 55enne, ideologo della Fai. C’è l’udienza in vista davanti alla Consulta su una questione di legittimità costituzionale da cui potrebbe dipendere se sarà condannato all’ergastolo o ad una pena tra i 20 e i 24 anni nel processo torinese sui due ordigni piazzati davanti all’ingresso della Scuola allievi carabinieri di Fossano. Decisione che, però, non impatta direttamente sul regime carcerario. E c’è il ricorso che la difesa ha presentato alla Sorveglianza di Roma contro l’ultimo no del ministro Carlo Nordio alla revoca del 41bis.

L’attenzione è massima anche su possibili ulteriori azioni violente della galassia anarco-insurrezionalista. Ad una rivista anarchica è arrivata
una e-mail anonima con una presunta rivendicazione su un attentato esplosivo andato a vuoto nei giorni scorsi al Tribunale di Pisa dove è stato collocato un ordigno all’esterno di uno degli accessi carrabili.
Intanto striscioni e slogan di solidarietà a Cospito hanno caratterizzato i cortei promossi da Cobas e da altre sigle contro la guerra e il governo, tra Milano, Torino e Bologna.
Cospito, tra l’altro, ha già mandato nelle scorse settimane al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria una dichiarazione con cui esprime la volontà di non essere alimentato artificialmente, se perderà conoscenza. Un nodo giuridico delicato, senza precedenti di questo genere, che mette a confronto il diritto del singolo e lo Stato che ha in custodia il detenuto. Nodo che dovrà essere sciolto se le condizioni del detenuto dovessero peggiorare.