Pescara, mercato etnico nel tunnel della stazione?

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Pescara, mercato etnico nel tunnel della stazione? Il PD dice sì, ma il fronte del no è già operativo.

Chissà se l’amministrazione comunale di Pescara ha pensato che mettere il mercatino dei senegalesi nel tunnel della stazione la farà uscire… dal tunnel delle critiche. Comunque la proposta, arrivata da poco, ha già ricevuto la prevedibile dose di critiche da chi, più che non approvare il luogo, non approva il principio. E’ anche vero che ormai né l’ipotesi di una nuova sede né le contestazioni che puntualmente si tira dietro fanno più notizia. La vera notizia, semmai, sarà se e quando la soluzione del caso verrà condivisa da tutti, il che sembra ancora prematuro se non impossibile. Intanto però, come è giusto che sia, si continua a lavorare per offrire agli ambulanti senegalesi un’allocazione alternativa allo spazio occupato attualmente, inidoneo e per di più richiesto dal legittimo proprietario, ossia le Ferrovie della Stato. Tramontata l’ipotesi di via De Gasperi, a due passi dal sito attuale, che aveva visto nascere l’immancabile comitato dei no, eccone spuntata fuori un’altra: un sottopasso, attualmente chiuso, della stazione ferroviaria. Ieri sera se ne è parlato nella direzione del PD di Pescara, alla quale hanno preso parte il sindaco Alessandrini e diversi assessori e consiglieri comunali. Presente anche una rappresentanza della comunità senegalese, che sembra aver condiviso la soluzione individuata per delocalizzare e regolarizzare il mercatino. Il sottopasso della stazione sostituirebbe lo spazio attuale, da smantellare anche perché non a norma. Il tunnel invece verrebbe adeguato alle norme sanitarie e di sicurezza, e anche al divieto di vendita di merci contraffatte.

“Saranno soldi spesi bene – dice il segretario PD di Pescara Moreno Di Pietrantonio – perché andranno a risolvere, con coraggio e senso di responsabilità, un annoso problema che nessuno è stato capace di affrontare prima, come la passata amministrazione di centrodestra. L’integrazione sociale e culturale per noi passa esclusivamente attraverso il rispetto delle regole che valgono per tutti e che devono rispettare, da sempre, i nostri commercianti, in termini di tassazioni, controllo delle merci e autorizzazioni”.

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