Banca d’Italia: terziario più colpito, calo consumi, risparmio delle famiglie

foto di Marianna Gianforte

Un quadro a tinte fosche per l’economia abruzzese in tempo di Covid: colpiti tutti i settori, maggiormente il terziario.

La crisi derivante dalla pandemia ancora in corso ha portato ad un deterioramento del quadro congiunturale.

Il pil, questa la previsione, si ridurrà dell’8%. Tutti i settori produttivi sono colpiti con diverse intensità anche se c’è stato un leggero segnale di recupero in estate ma senza certezze sul futuro.

I dati del rapporto di Banca d’Italia sono stati snocciolati dalla direttrice della filiale aquilana Dealma Fronzi e da Walter Di Giacinto e Alessandro Tosoni. In calo le vendite e gli investimenti, le esportazioni sono ridotte e ne hanno sofferto molto i veicoli commerciali negli acquisti.

Il settore delle costruzioni dopo la riapertura dei cantieri ha avuto un miglioramento ma le ore lavorate sono state recuperate solo parzialmente. Il settore che ha avuto più ripercussioni, ha sottolineato la Fronzi.

Il settore più colpito è il terziario con un calo dei consumi (soprattutto automobili) e per quel che riguarda il turismo c’è stato un leggero miglioramento solo nei due mesi estivi ma questo non è stato sufficiente e il bilancio è comunque pesantemente negativo.

Per quel che riguarda il mercato del lavoro l’occupazione media nel primo semestre è del meno 2,3%, dato peggiore della media nazionale, con un impatto nei servizi nel secondo semestre di meno 5,4% nel commercio, nell’alberghiero e nella ristorazione con il tasso di disoccupazione in marcato calo 8,8%. Le assunzioni nette sono in forte calo.

Vistoso calo nei contratti a termine e nei servizi con i più colpiti che sono stati i giovani e le donne. Il ricorso alla cassa integrazione è stato notevole. Come è noto ci sono stati strumenti come reddito e pensione di cittadinanza in crescita con 28 mila nuclei coinvolti e reddito di emergenza con 5.800 famiglie interessate.

È cresciuto il credito alle piccole imprese con 26 mila richieste accolte e 1,4 miliardi erogati.

Le famiglie abruzzesi, invece, hanno rallentato la richiesta di finanziamento ma la qualità del credito è stabile.

Un dato significativo è la crescita dei depositi a causa della maggiore propensione al risparmio a titolo precauzionale vista l’incertezza sul futuro.