Parrocchiani contro vescovo e sindaco a Padula di Cortino

Il tetto di una chiesa mette i fedeli contro il vescovo e sindaco a Padula di Cortino, nel teramano.

Accade a Padula, una frazione dei monti della Laga nel comune di Cortino. A scatenare le ire dei cittadini l”incuria in cui è abbandonato il Santuario della Madonna dei monti della Laga a causa del rimpallo di responsabilità tra amministrazione comunale e Curia su chi deve effettuare gli interventi d”urgenza dopo che la primavera scorsa è crollato il tetto di un”ala del Santuario. Nella chiesa, inagibile dal terremoto che ha colpito l”Italia centrale due anni fa, rischiano di rimanere danneggiati in modo irreparabile un affresco cinquecentesco, le statue e lo stesso altare in legno se non si interviene con una copertura provvisoria prima delle piogge e nevicate che cadono copiose nel paesino di montagna nel periodo invernale.

“E” dalla primavera scorsa -racconta all”Adnkronos il parrocchiano Pietro Di Giuseppe- che chiediamo alla Curia e al sindaco di intervenire almeno con una copertura provvisoria per superare l”inverno e poi procedere al restauro successivamente. Sappiamo che sono stati stanziati i fondi per gli interventi ma assistiamo ad un rimpallo di responsabilità tra l”amministrazione comunale e la curia inaccettabile. Abbiamo chiesto più volte, anche tramite il nostro parroco, un incontro al vescovo di Teramo ma non ci ha ancora ricevuti. A questo punto penso che faremo delle denunce ai Beni culturali e al Commissario per la ricostruzione perché non è possibile che, con tutti i soldi che sono stati stanziati, la nostra chiesa debba subire un danno irreparabile per l”incuria di chi avrebbe già dovuto intervenire”.

E che i rapporti tra Curia e amministrazione comunale non siano idilliaci viene confermato anche dal sindaco Gabriele Minosse: “per la chiesa di Padula -spiega all”Adnkronos- la competenza dell”intervento è della Curia. L”amministrazione comunale ha predisposto e presentato ai tecnici della Curia un progetto di ”Salvaguardia del bene” già 6 mesi fa appena è crollato il tetto. Un ultimo incontro tra i tecnici del comune e della Curia c”è stato una settimana fa. Hanno chiesto che il comune rilasciasse una dichiarazione di agibilità della chiesa a conclusione dei lavori. Una richiesta priva di fondamento in quanto quello proposto è solo un intervento di salvaguardia per evitare che il bene si deteriori. I tecnici del comune -sottolinea il sindaco- sono andati via sentendosi presi in giro. Penso di aver fatto quanto di mia competenza. A questo punto ognuno deve assumersi le proprie responsabilità”.

Più conciliante la posizione del vescovo di Teramo, Monsignor Lorenzo Leuzzi: ””Da quel che ho capito -spiega all”Adnkronos- è in cantiere la messa in sicurezza del santuario. Stiamo seguendo tutto quanto, c”è la volontà di risolvere la questione. Per quanto mi riguarda sono pronto ad incontrare la comunità”’. Ad ogni modo, ribadisce comunque il vescovo ”bisognerà vedere le priorità”” e predisporre gli interventi ”in base alle comunità più grandi”.

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.