L’Aquila, nuove proteste dei Vigili del Fuoco per la sede

Dopo 12 anni dal terremoto i Vigili del Fuoco aquilani attendono ancora la ricostruzione della loro sede centrale e dicono no al progetto di ricostruirla nell’area di fronte alla vecchia sede del comando dove ora sorgono i Map.

Le ragioni del no sono tante, a partire dalla metratura dell’area non sufficiente ma anche per ragioni logistiche legate all’attività di soccorso propria dei Vigili e di viabilità. Per questo Cisl, Conapo, Uil, Cgil, Confsal e Usb attraverso i coordinatori provinciali Ghizzoni, Pitone, Del Romano, D’Aprile, Damiani e Miconi hanno proclamato lo stato di agitazione con la richiesta di avvio della procedura di conciliazione al Prefetto.

La storia della ricostruzione della sede è lunga e travagliata. Nel 2019, quando era Ministro degli Interni Salvini, si condivise una scelta unitaria, quella di ricostruire la sede nell’area dell’ex caserma Rossi dell’Esercito. Successivamente si era pensato di realizzare il comando a Coppito dove ora c’è la direzione e spostare la direzione in via Pescara ma anche questo iter non è andato a buon fine. I Vigili stigmatizzano anche il fatto di aver appreso la scelta dell’Amministrazione in modo casuale senza essere coinvolti e senza sapere le motivazioni dell’accordo di programma tra questa e il Comune che è stazione appaltante.

Le segreterie provinciali hanno fatto presente che non si escludono forme ulteriori di mobilitazione e protesta.

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.