Il “cimitero” dei negozi a Ortona, vertice in Comune

La crisi dei consumi e il caro affitti svuota il centro di negozi. A Ortona si riuniscono amministratori e associazioni al capezzale del commercio cittadino.

Impietosi i dati forniti dall’assessore Simonetta Schiazza: 17 le chiusure nel 2015, mentre 12 attività sono ripartite con un’altra ragione sociale. Un saldo negativo non soltanto quantitativo, ma anche emblematico del momento che vive il commercio in città, visto che ad abbassare per l’ultima volta le saracinesche sono state anche attività “storiche” presenti da sempre sul corso e nell’area pedonale del centro, un deserto di vetrine vuote e di cartelli “Affittasi”. Per affrontare la situazione c’è stato un incontro in Comune tra l’assessore Schiazza e le associazioni e i comitati dei commercianti. I quali, oltre a chiedere maggiore attenzione da parte del Comune alla promozione della città attraverso eventi di animazione del centro e manifestazioni che possano avere un minimo richiamo, hanno posto all’attenzione anche il tema del decoro urbano. Ad allontanare la gente dai negozi del centro, hanno affermato, è anche la trascuratezza verso l’isola pedonale: nessun provvedimento contro i padroni dei cani che non raccolgono le deiezioni, troppa elasticità nei conferimenti dei rifiuti lasciati in mezzo alla strada in bella mostra, e poca cura nell’arredo urbano. Tra gli impegni presi dall’assessore anche quello di estendere la filodiffusione musicale non soltanto al periodo natalizio, mentre ai commercianti sono state rese note anche le ultime misure per incentivare il microcredito. Basterà, per rianimare il “cimitero dei negozi'”?

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.

2 Commenti su "Il “cimitero” dei negozi a Ortona, vertice in Comune"

  1. Stefano | 27/02/2016 di 21:31 |

    Secondo me ad Ortona il commercio muore perchè non c’è sinergia tra le attività commerciali, i locali e i cittadini. Ortona non è limitata al Corso, e questo andrebbe tenuto presente. Incentivare il turismo non sarebbe male, negli ultimi anni la bandiera blu è andata a farsi benedire ed in ogni modo si è pensato solo ad attività industriali che arricchirebbero solo chi le dirige e chi le costruisce. Per vendere bisogna creare un ambiente, non singole iniziative. Ortona dopo le 19 30 diventa un deserto.

    • non è soltanto Ortona che dopo la chiusura dei negozi si ritrova a tu per tu con il coprifuoco, ma anche le altre realtà cittadine .
      Con l’avvento informatico “acquisti online” e delle aperture indiscriminate dei centri commerciali si è visto uno sgretolamento delle attività singolari che davano vita a tutte le realtà cittadine.
      Queste sono le vere motivazioni che hanno fatto arricchire le varie coop ed impoverire tutte quelle realtà che da diversi anni progredivano!!!

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