Stop alla caccia in Abruzzo, sospeso calendario venatorio

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Caccia in Abruzzo: su ricorso del WWF Italia, il Presidente del TAR Abruzzo ha annullato la delibera del calendario venatorio. Almeno a settembre non si caccia

I giudici hanno ritenuto che il calendario venatorio varato dalla Giunta D’Alfonso sia da sospendere in quanto – riferisce il WWF in una nota – “sussistono condizioni di estrema gravità e urgenza tali da non consentire l’avvio della stagione di caccia almeno per le date previste per il mese di settembre, fino all’esame collegiale del ricorso che è stato fissato per il 28 prossimo”.

In attesa della trattazione in giudizio, il TAR ha ritenuto di accogliere la richiesta di misure cautelari monocratiche, avanzata dal WWF, per impedire il verificarsi di effetti irreversibili sulla fauna a seguito dell’apertura.

Dichiara Luciano Di Tizio, delegato regionale del WWF Abruzzo: “Abbiamo dato la possibilità alla Giunta D’Alfonso-Pepe di lavorare serenamente nei primi due anni dopo l’insediamento in Regione, con la speranza di vedere finalmente realizzati i doverosi compiti di un pubblico amministratore che deve occuparsi di tutela e gestione della fauna selvatica nell’interesse collettivo e non soltanto a favore della minoranza dei cacciatori: la fauna selvatica è un patrimonio collettivo e non un trastullo per pochi. Purtroppo questo salto di qualità non è avvenuto. Eppure il WWF, prima che il calendario venatorio fosse approvato, aveva sottoposto all’attenzione della Regione Abruzzo alcuni punti di modifica che avrebbero potuto ridurre l’impatto ambientale della caccia semplicemente riconducendo il calendario nei limiti imposti dalla normativa e dal parere ISPRA!”.

Aggiunge l’avvocato Michele Pezone, che ha curato il ricorso per il WWF Italia: “Il provvedimento che ancora una volta pone il TAR de L’Aquila in una posizione di avanguardia rispetto ad altri Tribunali amministrativi nell’esigere, per la stesura del calendario venatorio, il rispetto delle indicazioni dell’ISPRA. Auspico la conferma definitiva di questo provvedimento e il pieno allineamento dei futuri calendari con le prescrizioni dell’ISPRA, in modo da evitare il continuo ricorso alla magistratura per salvaguardare le esigenze di tutela della fauna selvatica”.

A questo punto il WWF pretende che la Regione Abruzzo e gli ATC mettano in atto tutte le azioni necessarie al fine di informare i cacciatori della situazione determinatasi a seguito della decisione del TAR Abruzzo. Spetta infatti proprio a Regione e ATC impedire, così come stabilito dal giudice amministrativo, l’esercizio della caccia in Abruzzo, almeno per settembre.

Il servizio del Tg8:

 

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.

1 Commento su "Stop alla caccia in Abruzzo, sospeso calendario venatorio"

  1. ENRICO PERUZZO | 13/09/2016 di 13:57 |

    Buon giorno sono Enrico Peruzzo vorrei commentare le poche parole espresse nel Vostro video in materia di sospensiva della caccia in Abruzzo a seguito della decisione del TAR su rucorso del WWF.
    Premetto che le affermazioni fatte dal soggetto intervistato del WWF sono solo il mero frutto di una atavica, sconsiderata ed irresponsabile “guerra” contro i cacciatori con buona pace per i sistematici scempi del territorio che gli “amici” del WWF non solo non vedono ma spesso avallano con il loro silenzio. Lo scempio del territorio e, pertanto, anche della fauna attraverso la cementificazione selvaggia ed opere che mettono a repentaglio l’incolumità dei cittadini, costituisce cronaca quotidiana (dallo smaltimento dei rifiuti, ai dissesti idrogeologici, alle costruzione abusive, alla cementificazione di aree per l’ottenimento di contributi e poi abbandonate a se stesse) e su questo gli “amici” del WWF tacciono complici di un sistema che mette in atto strategie (come quella del ricorso contro il calendario venatorio a stretto ridosso dell’apertura della stagione venatoria con evidente spirito provocatorio) protese a colpire l’emotività delle persone affinchè siano distratte dai veri e reali problemi che esistono nel territorio italiano e che determinano l’insorgere di malattie (in testa l’aumento esponenziale dei tumori) che colpiscono i cittadini.
    Il soggetto intervistato farebbe bene, se veramente volesse dare un contributo alla salvaguardia della natura, a sollecitare reali interventi coinvolgendo anche il mondo venatorio perchè, è bene ricordarglielo, i veri cacciatori amano e rispettano il proprio ambiente. Ha mai visto le morie di uccelli (di tutte le specie) in prossimità di fiumi o corsi d’acqua avvelenati? Da un cacciatore ci si può difendere… dall’esigenza di bere, no!!!!!!!
    E’ veramente sconcertante assistere a questo modo di fare di soggetti che una volta l’anno (occasione della manifestazione per una sola giornata di “puliamo il mondo”) entrano in contatto con la natura (quella, ovviamente, di pura facciata. Tali sono infatti le immagini che vengono proiettate in tale circostanza). E per gli altrri 364 giorni, chi lo “pulisce il mondo”?
    Non certo gli “amici” del WWF.
    Termino qui le mie considerazioni con una unica riflessione: a Milano in alcune scuole hanno chiesto agli alunni delle elementari di disegnare una gallina. Ebbene moltissimi l’anno rappresentata come la vedono al supermercato!!!!!!! Confezionata con la pellicola!!!!!!
    Riflettiamo su questi aspetti anzichè provocare stupide ed inutili azioni.
    Conosco alcune persone iscritte al WWF. Ebbene un numero significativo di esse non conosce i principi elementari della convivenza in natura.
    Continuiamo su questa strada e non solo non si andrà più a caccia (e questo può essere un aspetto del tutto secondario) ma non riusciremo a capire più i problemi del nostro ecosistema fino alle estreme conseguenze (che già, peraltro, sono sotto i nostri occhi).
    Non ho avuto il piacere di vedere il WWF fare ricorsi al TAR in Abruzzo (ma neanche in altre località) per problematiche connesse allo smaltimento di rifiuti. Perchè non hanno fatto ricorso al TAR (solo lanciato un allarme) per la sospensione del progetto per la captazione delle acque del fiume Sangro. Chissà perchè?

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