Credeva di aver fatto il proprio dovere nel denunciare il comportamento anomalo dell’ex assessore regionale alla Cultura Luigi De Fanis, esposto dal quale era scaturita l’inchiesta poi sfociata nell’operazione “Il Vate” con l’arresto ai domiciliari dell’ex assessore della sua ex segretaria Lucia Zingariello ed i provvedimenti nei confronti di altri due indagati. Ma oggi l’ormai noto Andrea Mascitti, giovane imprenditore musicista, non é che uno dei tanti, troppi operatori culturali abruzzesi che non ha più possibilità di fare il proprio lavoro, con l’aggravante, tra l’altro, di essere diventato un personaggio scomodo con il quale non conviene a nessuno collaborare. “E’ stato proprio questo quello che mi sono sentito dire in un noto conservatorio abruzzese quando ho proposto un interessante seminario su Mario Nascimbene”. L’impronta del suono, questo il titolo del seminario, proposto ad un noto Istituto é stato valutato molto positivamente, ma in camera caritatis, per così dire, Mascitti si é sentito dire che dopo i noti fatti la sua e’ diventata una figura scomoda e che lavorare con lui sarebbe significato inimicarsi una parte politica importante: “Mi é stato detto che é sempre meglio mantenere buoni rapporti con le Istituzioni e che in qualsiasi ente o accademia vedere scritto il mio nome significherebbe rovinare dei rapporti. A questo punto mi chiedo e chiedo alla politica abruzzese, cosa dovrei fare? Il barista o il benzinaio? Con tutto il rispetto per queste onorevoli mestieri.” In realtà Mascitti sta pensando di lasciare l’Abruzzo, mentre é ancora attiva la raccolta fondi del Movimento 5 Stelle per consentirgli di organizzare il famoso festival che gli fu negato da De Fanis: “Non vedo alternative, questo seminario dedicato alla grande figura di Mario Nascimbene sarebbe stata un’opportunità formativa unica per giovani musicisti che già a più riprese mi hanno mostrato il loro interesse, ma a causa della mia denuncia ho tutte le porte chiuse.”

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