Riflessione sull’Abruzzo delle Province

Caro Direttore,
spero voglia pubblicare questal ettera aperta al Comune e alla Provincia di Chieti: al Comune e alla Provincia di Teramo.

A seguito del progetto decretato dal Governo in Abruzzo dovranno rimanere solo due provincie:
L’Aquila con l’annessione di Teramo e Provincia e Chieti con l’annessione di Pescara e Provincia.

Egregi signori Sindaci e Presidenti delle rispettive Provincie, sulla base di quanto esposto dal Governo si evince che, tutti i nostri parlamentari d’Abruzzo, essendo piuttosto relativamente giovani sono ignoranti per quanto riguarda la storia dell’Abruzzo soprattutto negli ultimi 70 anni del XX secolo (1901/2000).
Se per un attimo si fossero acculturati in merito, certamente avrebbero potuto far sentire le vostre ragioni più o meno giuste. Se avessero con saggezza considerato i comportamenti di coloro che li hanno preceduti nelle sedi parlamentari, forse avrebbero avuto qualche arma in più per difendere i propri diritti a ragion veduta.
Il nocciolo della questione è senza ombra di dubbio la città di PESCARA che ha sconquassato la tranquillità e la serenità delle tre provincie che esistevano prima del fatidico Regio Decreto del 2 gennaio 1927.
Le due provincie L’Aquila e Chieti, dato la loro vasta estensione hanno subito pochi traumi pur essendo state private di centri ricchi di grande cultura e Storia come pure anche Teramo con i centri della valle de fino da Picciano, Elice, Città S.Angelo, Montesilvano ed altri centri minori.

Orbene i Politici dell’Epoca repubblicana (a partire dal 1948 in poi) per aumentare ovviamente lo sviluppo demografico della novella Città (nata dalla fusione di due centri separati solo dal Fiume Pescara) PESCARA (oggi chiamata Porta Nuova) e CASTELLAMMARE ADRIATICA (oggi chiamata Pescara) hanno avuto solo una preoccupazione, togliere sistematicamente tutti gli Uffici regionale dello Stato, che hanno sede in tutti e solo nei Capoluoghi di Regione e, trasferirli con operazioni di nascosto da L’Aquila a Pescara e quindi dal 1948 è cominciato il vero sviluppo demografico della novella città a danno della sede storica dell’Aquila che, nel tempo, ha avuto sempre meno uno sviluppo demografico.

L’on.le Giuseppe Spataro è stato il primo acerrimo nemico della città dell’Aquila e la prova fu che nel momento in cui si redigeva la nuova Carta Costituzionale, cercò in tutti modi e maniere di far sì che il capoluogo di regione fosse sin dal 1948 trasferito da L’Aquila a Pescara e bisogna ancora oggi ringraziare due personaggi (Uno Aquilano e l’altro non di origini aquilane ma che risiedeva a L’Aquila sin dal 1940/41) che, anche se defunti, furono strenui difensori senza alcun tornaconto personale, della città dell’Aquila: l’on.le Prof. Vincenzo Rivera e l’Arcivescovo pro-tempore dell’epoca Sua Eccellenza Reverendissima Mons. Carlo Confalonieri che lasciò la città nel 1950 ma continuò dal Vaticano ad avere un occhio di riguardo verso l’Aquila.
Non essendo riuscito a ciò appena ebbe la possibilità fu il primo scippatore contro L’Aquila.

Appena con il Governo De Gasperi, fu nominato Ministro delle poste e Telecomunicazioni, in silenzio e nell’arco di un sabato ed una domenica fu chiusa la sede regionale della RAI a L’Aquila ed aperta ufficialmente la nuova sede della RAI a Pescara.
E gli Aquilani da allora, subirono il primo di una serie di “scippi” da una POLITICA che, il tempo sempre “maestro di vita” ha dimostrato che molte sono state le azioni eseguite in barba al diritto ed alle leggi dello Stato.

“Tanto per scherzare, se fossi un parlamentare, avrei presentato una proposta di legge per l’istituzione di una sede distaccata della Capitaneria di porto di Pescara presso la stazione base della Funivia del Gran Sasso in località di Assergi, visto che l’Ufficio Regionale per il controllo e la revisione dei mezzi di locomozione via fune, trovasi a Pescara.
“Per chi non lo sa faccio seguire a quanto scritto da un elenco di uffici che hanno sede solo nei capoluoghi di Regione e che sono stati trasferiti di nascosto e non: = Motorizzazione, Telefoni di Stato, Direzione Regionale delle Poste, Centro Servizi elaborazione e dati del Ministero delle Finanze, Sovrintendenza Regionale del Corpo di Polizia Penitenziaria, Ufficio ISTAT, Ufficio del Commercio Estero, Comando Regionale di Polizia Tributaria (l’Ufficio della Guardia di Finanza con il maggior numero di addetti rispetto all’esiguo del Comando Legione dell’Aquila), Sovrintendenza Regionale Archivi di Stato, Ufficio regionale delle Dogane, unione regionale delle Camere di Commercio, Sportello ENEA, Azienda Regionale del Lavoro, Ufficio regionale del Territorio (Catasto), per non parlare degli Uffici regionali che per un vergognoso Statuto Regionale che, chiunque legge i primi articoli ci ride sopra chiedendosi:” ma in tal modo in Abruzzo non esiste un solo capoluogo di Regione ma solo, un mezzo per aumentare i costi e problemi della politica in Abruzzo, con tutti gli scandali che la nostra Regione ha subito con gli eclatanti arresti delle Giunte regionali che si sono succedute.: Assessorati Regionali (Tre a L’Aquila e quattro a Pescara) le Aziende Regionali: ARPA (Chieti), ARTA, APTR, ENEL, AZIENDA REGIONALE DEI PARCHI, e ancora oggi, a seguito del grave sisma che ci ha colpiti, sotto sotto, cerca in tutti modi di trasferire qualche altro ufficio.

Mi risulta che presto un altro ufficio Regionale partirà via dall’Aquila grazie ad una parlamentare che vuole assicurarsi (magari per la terza volta) il mandato parlamentare.
Ultimamente Sig. Sindaco di Chieti lamentate il rischio di togliere il lavoro ad un indotto di circa 2000 persone! Però nel tempo avete gioito quando certi uffici dall’Aquila venivano trasferiti a Pescara e domandando a qualcuno se era bello ciò che Pescara si appropriava di Uffici regionali dell’Aquila, mi son sentito rispondere:= E’ più comodo, li abbiamo più vicini!=. a questo punto posso rispondere Ben vi sta se Pescara vi toglie la Provincia!

Di quante famiglie è venuto meno lo sviluppo demografico della città dell’Aquila? Quante migliaia di milioni di Euro (oggi) o meglio quanti miliardi di vecchie Lire sono transitati in meno nella città di L’Aquila? Concludo, cari Sindaci di Chieti e Teramo, Caro Presidente della Provincia di Teramo e Chieti fate in modo che rimangano in essere le Provincie prima del famigerato Regio Decreto in questo unico modo: far sparire totalmente la Provincia di Pescara restituendo a L’Aquila, Chieti e Teramo i centri che gli furono stati tolti sicché, in tal modo, Teramo ritorna ad avere la superfice necessaria perché rimanga Provincia e la sola Pescara priva della sua provincia può essere annessa a Chieti.
È sbagliato dire che siccome la città di Pescara è la città più grande debba essere lei a divenire il capoluogo della nuova Provincia Chieti/Pescara. Basta fare una sola considerazione che calza perfettamente: la città di New York è la più grande metropoli degli Stati Uniti (più di dieci milioni di abitanti) ma non è la capitale invece la capitale Washington che ha una popolazione di circa 200.000 abitanti: meno dell’1% della città di New York.
QUESTA LA RITENGO LA MIGLIORE CONDIZIONE PERCHE’ L’ABRUZZO NON SIA DEMOLITO.
Luigi Cardilli

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