Il direttore del Trofeo Matteotti – una delle gare più longeve del ciclismo – lancia un appello per la classica pescarese in programma il 14 settembre
Stefano Giuliani ha scritto una lettera accorata a enti e istituzioni locali invitandoli a collaborare per non far sparire la storica manifestazione ciclistica.
“Cari amici del ciclismo – scrive nella missiva – stimati addetti ai lavori, rappresentanti delle istituzioni regionali e locali, preziosi sponsor e membri della stampa, in qualità di direttore generale del Trofeo Matteotti, con una vita dedicata al ciclismo agonistico e organizzativo, mi trovo a rivolgervi queste parole cariche di profonda amarezza e delusione. Il Trofeo Matteotti non è solo una corsa ciclistica; è un pezzo di storia del nostro sport, un simbolo di tradizione e passione che
da 77 edizioni appartiene al patrimonio culturale e sportivo della nostra comunità.
Un evento che, con il supporto fondamentale del Presidente Daniele Sebastiani, ho l’onore e l’onere di portare avanti, mettendo in campo tutta la mia esperienza e il mio amore incondizionato per questo sport.
“Eppure – prosegue Giuliani nella lettera – nonostante l’impegno titanico che ogni anno profondo per superare ostacoli di ogni genere, dalle sfide burocratiche al reperimento di risorse economiche in un contesto sempre più complesso, devo purtroppo constatare che siamo giunti a un punto critico. La mia delusione è profonda. La nostra aspirazione, e il mio impegno personale, è sempre stato quello di elevare il Matteotti, di garantirne la continuità e di aprirlo a nuove prospettive, tra
cui, fondamentale e irrinunciabile, l’introduzione di una gara femminile. La parità e l’inclusione non sono slogan, ma pilastri su cui costruire il futuro del ciclismo, e non riuscire a concretizzare questo passo mi addolora profondamente. Ci troviamo di fronte a una piazza complessa, dove l’equilibrio tra sponsor, istituzioni e le infinite esigenze organizzative sembra diventare ogni anno più precario. Nonostante la mia forza d’animo e la mia determinazione, è impensabile sostenere da soli
un carico così gravoso.
Il Trofeo Matteotti è di tutti, e per continuare a vivere e a crescere ha bisogno del sostegno concreto e tangibile di tutti gli attori coinvolti. Sono un romantico del ciclismo, e come tale ho bisogno di garanzie, di stabilità, di un orizzonte chiaro per poter continuare a sognare e a lavorare per un evento che merita il massimo splendore. Non possiamo permettere che una tradizione così gloriosa si affievolisca per mancanza di visione comune e supporto
strutturale. Questo comunicato non è un addio, ma un grido d’allarme, un appello accorato a riflettere sul valore intrinseco di questa manifestazione e sulla necessità di un impegno congiunto per assicurarle un futuro degno della sua storia. Confido nella vostra sensibilità e nel vostro spirito di collaborazione per trovare insieme le soluzioni”.