Dieci anni fa moriva Piermario Morosini, tante le iniziative per ricordarlo

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Sono trascorsi 10 anni da quel tragico giorno allo Stadio Adriatico Cornacchia: era il 14 aprile 2012 quando Piermario Morosini morì in campo a 25 anni durante la gara Pescara-Livorno

Era il 14 aprile 2012 quando improvvisamente Piermario Morosini si accasciò a terra. Si stava giocando da circa mezz’ora l’incontro Pescara-Livorno, valevole per il campionato di Serie B. Arresto cardiaco fu il referto. L’autopsia certificò la presenza di una malattia ereditaria, la displasia coronarica. L’ambulanza arrivò in ritardo, c’era una macchina dei vigili a ostruire il passaggio. Tre medici furono processati per omicidio colposo. Avevano cercato di rianimarlo con un massaggio cardiaco. Non era servito. In campo c’era un defibrillatore, c’erano anche tutti i presidi farmacologici. Nessuno però li usò. Nel 2016 vennero condannati in primo e secondo grado, ma la Corte di Cassazione più tardi annullò la sentenza e nel 2019 la Corte d’Appello di Perugia li assolse.

“A dieci anni da quel drammatico evento la Lega Serie B non dimentica e il presidente Mauro Balata prosegue non solo nel ricordo di un giocatore bravo, gentile e che faceva del rispetto per l’avversario un suo tratto distintivo, ma anche nella promozione di attività che nel suo nome portino benefici e sostegni anche economici per la salvaguardia e la salute di tutti gli atleti”, sottolinea la Lega di Serie B in un comunicato stampa. “Per questo nella 35a giornata della Serie B, che si giocherà per Pasquetta il 18 aprile, i capitani delle squadre indosseranno una particolare fascia realizzata da Live Onlus, partner dell’iniziativa, e che poi, dopo essere stata firmata dai capitani, sarà messa all’asta per continuare i progetti, portati avanti dall’associazione, di donazione di defibrillatori nelle scuole e nelle società sportive dilettantistiche”.