Dal WWF Italia diffida a Meloni, Pichetto Fratin e Marsilio per concludere l’attivazione del Parco Nazionale della Costa Teatina
L’associazione, nella diffida inviata alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al ministro per l’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin e al presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, ha ripercorso l’intricata vicenda del Parco, individuato nel 1997, istituito nel 2001, perimetrato nel 2015 da un commissario ad acta, ma mai effettivamente attivato.
Il WWF, assistito dall’avvocato Alessandro Corporente, ha ricordato la relazione annuale del 2016 al Parlamento, da parte del Ministro dell’Ambiente, sullo stato di attuazione della legge quadro n. 394 del 1991.
“Da circa un decennio le amministrazioni destinatarie della nota hanno ricevuto formalmente dal commissario ad acta gli atti formali e propedeutici (misure di salvaguardia e perimetrazione provvisoria dell’Area protetta nazionale) per la definizione del procedimento previsto dalla legge quadro; procedura, peraltro, di recente applicata senza indugio dal MASE per quanto concerne il Parco Nazionale del Matese”.
Il WWF ha fatto presente che, nel frattempo, in attesa che gli Enti deputati adempiano ai loro doveri istituzionali, sono state realizzate diverse attività edilizie, abitative e commerciali, non consentite dalle misure di salvaguardia nel territorio perimetrato dal commissario ad acta. Un fatto che, secondo l’associazione ambientalista, costituisce “un grave danno per l’ecosistema e la biodiversità della pregiatissima Costa Teatina che avrebbe dovuto, invece, essere custodita e tutelata dalle competenti autorità”.
Ad oggi le amministrazioni citate non hanno ancora concluso il procedimento previsto dalle leggi, omettendo di fatto di provvedere alla concreta tutela della biodiversità del territorio perimetrato già da circa un decennio.
“La presenza di un’area protetta di rilevanza nazionale – afferma Luciano Di Tizio, presidente del WWF Italia – rappresenta lo strumento più idoneo per assicurare una pianificazione territoriale capace di coniugare la conservazione degli ecosistemi naturali, la valorizzazione del paesaggio e un’offerta turistica sostenibile e di qualità. L’istituzione del Parco Nazionale permetterebbe inoltre di accedere a risorse specifiche, fondamentali anche per garantire la gestione e la manutenzione della Via Verde, oggi economicamente insostenibile per le amministrazioni locali. Confido che la nostra azione serva a far concludere un iter da troppo tempo immotivatamente bloccato”.
Il WWF Italia nella diffida ribadisce la propria determinazione nel perseguire l’obiettivo della piena tutela della Costa Teatina e, in mancanza di risposte istituzionali concrete e tempestive, si riserva di intraprendere ulteriori iniziative, inclusi eventuali ricorsi in sede giurisdizionale.
“L’auspicio – commentano insieme la delegata WWF Italia per l’Abruzzo Filomena Ricci e le due responsabili delle strutture territoriali Ines Palena (WWF Area Frentana e Costa Teatina) e Nicoletta Di Francesco (WWF Chieti-Pescara) – è che questa iniziativa serva a fare finalmente nascere davvero il Parco, fondamentale per l’ambiente ma anche per un rilancio turistico ed economico di un tratto di territorio costiero che, nonostante le tante aggressioni cementificatorie, ha conservato preziosi ambienti che meritano tutela e valorizzazione”.