GdF Pescara: “L’importanza del ricordo di Ermando Parete per le nuove generazioni”

Si è tenuto stamani l’incontro sul tema “L’importanza del ricordo di Ermando Parete per le nuove generazioni” presso la Caserma della Guardia di Finanza di Pescara

La Caserma delle Fiamme Gialle, lo ricordiamo, è intitolata allo stesso Ermando Parete, vice brigadiere del Corpo deportato a Dachau durante il secondo conflitto mondiale e vittima superstite e testimone attivo degli orrori dell’Olocausto.

All’evento hanno preso parte il Prefetto della provincia di Pescara, S.E. Giancarlo Di Vincenzo, il Comandante Regionale Abruzzo, Generale di Divisione Gianluigi D’Alfonso, e il Presidente della Provincia di Pescara, Ottavio De Martinis. A moderare l’incontro la Dottoressa Francesca Martinelli. Presenti anche alcune rappresentanze delle scolaresche del Liceo Scientifico “Galileo Galilei” di Pescara e della scuola secondaria di primo grado “Ugo Foscolo” del quartiere “San Donato” del capoluogo adriatico. Al termine dell’incontro è stato proclamato l’assegnatario del “Premio Parete” 2022, Guido Barilla, Presidente del Gruppo Barilla.

la Dottoressa Francesca Martinelli, ha ricordato la figura del protagonista dell’evento, Ermando Parete, sottolineando soprattutto il suo lato umano, che con il numero 142192, tatuato sul braccio sinistro, ha subito le minacce, le violenze e le torture dei soldati tedeschi. Da metà anni 2000 si è sempre adoperato per non disperdere le testimonianze sugli orrori dell’Olocausto, come monito perché non accada mai più. Un uomo che ha dedicato la sua intera esistenza alla difesa della Patria e ai principi della eguaglianza e della parità, propri della Costituzione italiana, ai valori della divisa, che hanno fatto di lui un esempio, un testimone attivo ed infaticabile della immane tragedia dell’Olocausto.

Colui che ci ha riferito: “Ho vissuto ogni giorno come fosse l’ultimo. All’alba una domanda: resterò vivo fino a sera? Quando mi fucileranno, pensavo, morirò gridando “Viva la Guardia di finanza, viva l’Italia!”. Colui che porta tatuato sulla pelle, nel cuore e nell’anima quello che, purtroppo, in parte, si sta ancora vivendo oggi con il conflitto tra Russia e Ucraina.