Acqua, Marcozzi: “Pensare a un unico gestore regionale”

Il presidente della Commissione d’inchiesta sull’emergenza idrica abruzzese Sara Marcozzi ha fatto il punto della situazione dopo aver incontrato nelle ultime settimane i vertici dei sei consorzi acquedottistici abruzzesi (Ruzzo, Aca, Gsa, Cam, Saca, Sasi)

Conclusa la prima fase di audizioni delle sei società abruzzesi di gestione del sistema idrico, il consigliere regionale e presidente della Commissione d’inchiesta sulla emergenza idrica Sara Marcozzi ha fatto il punto, evidenziando le criticità riscontrate e le cose da fare. Prossimo step l’ascolto di amministrazioni locali e cittadini.

“Credo sia giunto il momento di pensare a un unico gestore regionale del servizio idrico. A due mesi dall’inizio del nostro lavoro abbiamo pensato di fare un resoconto che ci ha fatto arrivare a questa conclusione. La cosa che mi preme sottolineare è che, come ha detto anche il presidente dell’Ersi Nunzio Merolli, l’Abruzzo avrebbe acqua da vendere, ma a causa delle enormi dispersioni così non è. Dispersione idrica e dunque perdite fisiche con reti colabrodo, ma anche dispersioni economiche per mancanza di fatturato, con utenze attive, ma non censite o non fatturate. A Chieti – ha proseguito – abbiamo appurato l’esistenza di oltre cento utenze pubbliche non fatturate. Il caro energia non ha
risparmiato le società di gestione. Ma abbiamo notato anche dispersione di energie umane e organizzative, con difficoltà di comunicazione tra l’Ersi (Ente regionale preposto al sistema idrico) e le sei società. Aggiungo che l’Abruzzo ha sei gestori con sei diversi progetti presentati per il Pnrr. Sei diversi progetti per una regione piccola dovrebbero farci fermare e riflettere. Occorre un blocco unico e competitivo, mettendo da
parte divisioni e campanili. Credo che l’istituzione di una centrale unica di committenza e degli acquisti per portare un risparmio ai consorzi acquedottistici e anche sui cittadini non sia più rinviabile. La Sasi ci ha suggerito la proposta di mettere in rete le reti acquedottistiche di tutto l’Abruzzo per avere una tariffa unica e calmierata. Infine – ha concluso Marcozzi – a proposito di energie umane va affrontato il problema degli organigrammi delle società. Alcune hanno troppe risorse umane e altre troppe poche. Finora abbiamo ascoltato chi gestisce, dalla prossima settimana ascolteremo cittadini e comitati. Convocheremo e ascolteremo anche i sindaci dei 4 capoluoghi. Ho inviato una lettera all’Anci per poter coinvolgere i primi cittadini di tutti i centri della regione”.