Raccolta sangue: “L’Abruzzo rischia di essere non autosufficiente”

L’Abruzzo non è autosufficiente sul fronte della raccolta di sangue e plasma. A lanciare l’allarme è il Centro regionale per la raccolta di sangue, che, in linea con il dato nazionale, segnala un preoccupante calo delle donazioni che inevitabilmente in estate si tradurrà in una carenza di sangue

Meno 3,2%  di raccolta plasma in Abruzzo contro il -5,4% nazionale e -0,6% di raccolta sangue contro il dato italiano del -7,7%. Tra le cause di questo calo della raccolta c’è senza dubbio il riallineamento delle liste d’attesa per gli interventi chirurgici, posticipati per la pandemia, unitamente alla mancanza di personale medico nei centri trasfusionali: in Italia mancano infatti 470 medici nella rete di servizi.

I dati sono stati diffusi in conferenza stampa in occasione della giornata mondiale del donatore di sangue, celebrata il 14 giugno, con lo slogan “Donare il sangue è un atto di solidarietà. Unisciti a noi e salva le vite”, che vuol essere un invito a sensibilizzare nuovi donatori.

«Siamo di fronte a un problema che non riguarda solo la nostra regione, ma tutta l’Italia», ha annunciato Nicoletta Verì, assessore regionale alla sanità. «Per cercare di sopperire alla carenza abbiamo rinnovato anche le convenzioni con le associazioni e stabilito nuove collaborazioni, come quella con la Polizia di Stato.»

«Il Covid ha avuto un forte impatto sanitario e sociale sulla popolazione dei donatori, che pure sono stati vicini al sistema sanitario in questi anni di pandemia», ha dichiarato Pasquale Colamartino, direttore del Centro raccolta sangue regionale. «Ora però siamo di fronte a una crisi strutturale e di sistema, dovuta alla carenza di personale medico e al piano di recupero delle liste d’attesa delle chirurgie che sta contribuendo alla richiesta maggiore di sangue. Per questo invitiamo i cittadini a donare, per evitare che con l’estate il problema si ingigantisca ulteriormente.»