Caro energia: le Asl rischiano di dover tagliare le prestazioni sanitarie

Aziende sanitarie ad un bivio: o il disavanzo in bilancio, che prima o poi qualcuno dovrà pagare in attesa di tempi migliori, o il taglio delle prestazioni sanitarie, soluzione estrema al problema del caro energia che ha investito anche la sanità con costi da capogiro

 

Rispetto all’anno scorso le circa 200 aziende sanitarie italiane hanno subito un incremento del 70% dei costi delle bollette, passando da 1 miliardo e 400 milioni di euro del 2021 a 2 miliardi e 300 milioni del 2022.

È per questo che la Fiaso, Federazione italiana delle aziende sanitarie e ospedaliere, lancia un appello al Governo perché si faccia carico di almeno 1 miliardo di costi divenuti insostenibili per aziende altamente energivore come gli ospedali, dove ben poco può essere spento per limitare le bollette.

Alla Asl di Lanciano Vasto Chieti l’incremento dei costi dal 2021 è stato di 23 milioni di euro per una stima totale di 40 milioni nel 2022 tra i vari plessi ospedalieri e i distretti sanitari dell’intera provincia e il piano di contenimento della spesa energetica dell’azienda sanitaria locale attraverso le buone pratiche messe in campo, rischia di non essere sufficiente a chiudere in pari il bilancio, come spiega Thomas Schael, direttore generale della Asl di Lanciano Vasto Chieti e membro della Fiaso.

«Abbiamo apparecchiature che non possono essere spente: gli acceleratori lineari, le tac, le risonanze, le rianimazioni e altro devono restare accesi, per cui non abbiamo scelte», ha dichiarato il direttore generale Schael. «Per quanto è di nostra competenza stiamo cambiando i corpi illuminanti delle nostre strutture, stiamo riducendo le superfici utilizzate, accorpando tutto per cercare di avere meno locali da illuminare e scaldare e stiamo installando impianti fotovoltaici. Con queste azioni stimiamo di recuperare circa 2 milioni di euro, che però sono ben poca cosa a fronte dei 23 milioni di euro di aumenti su luce e gas che abbiamo avuto come Asl. Dal Governo aspettiamo risposte entro fine anno per capire come chiudere i bilanci, ma se non arriveranno aiuti concreti allora dovremo agire sulla spesa sanitaria non assumendo, non investendo e forse anche tagliando le prestazioni sanitarie fin qui garantite.»

E’ stimato in 52 milioni e 700mila euro l’incremento di spesa che le Asl regionali sosterranno al 31 dicembre di quest’anno per l’aumento dei costi dell’energia (elettricità e riscaldamento), con una differenza del 130 per cento rispetto al 2021. Lo comunica l’assessore alla Salute, Nicoletta Verì, sulla base delle proiezioni a chiudere delle aziende sanitarie. A fine 2022, la spesa complessiva ammonterà ad oltre 93 milioni
e mezzo di euro, a fronte dei 40 milioni e 700mila euro dell’anno precedente. Nel dettaglio, la voce per l’elettricità aumenterà di oltre 28 milioni (pari al 129 per cento): nel 2022 si spenderanno 49 milioni 819mila euro contro i 21 milioni 724mila del 2021.