Chieti, il pacemaker più piccolo al mondo per un 83enne.

Chieti, il pacemaker più piccolo al mondo per un 83enne. Pesa due grammi, misura un paio di centimetri, si gestisce wireless ed è stato impiantato per la prima volta nell’ospedale Santissima Annunziata.

Il supporto, definito cardiocapsula, è stato inserito con una tecnica mini-invasiva dal direttore del reparto di Aritmologia del “SS. Annunziata”, Enrico Di Girolamo, a un paziente di 83 anni affetto da fibrillazione atriale permanente bradifrequente.

«Il paziente sta bene – spiega Di Girolamo – e da oggi, grazie a questo intervento, potrà tornare ad avere una normale frequenza cardiaca e non sarà più soggetto ad affanni durante gli sforzi».

Le dimensioni ridotte del pacemaker hanno permesso di superare una serie di problematiche legate al normale pacemaker, in quanto non necessita di alcun filo o elettro-catetere di connessione né richiede incisioni nel torace o tasca sottocutanea. Questa tecnica elimina il rischio di potenziali complicazioni, soprattutto infettive.

«Non si tratta di un intervento chirurgico vero e proprio – afferma Di Girolamo -. Si procede pungendo la vena femorale, la si dilata con una serie di introduttori a calibro crescente e si risale, infine, con un dispositivo che libera il pacemaker, lo si orienta nel ventricolo cercando la posizione più adatta e lo si rilascia nel sito d’ancoraggio. Questa procedura non provoca cicatrici, ma solo un piccolo taglio al linguine. Inoltre, grazie alle dimensioni ridotte, Micra risulta invisibile sul corpo dell’individuo. Grazie alla sua tecnologia wireless, è possibile fornire un servizio di monitoraggio a domicilio con un telefono GSM che, tutte le notti o in un determinato momento della giornata deciso precedentemente, interroga il pacemaker inviando una mail o un sms allo specialista in caso di malfunzionamenti o problematiche cliniche».