Raddoppio ferrovia Pescara-Roma, sindaci in Regione

Si comincia con Chieti, Manoppello e Scafa; poi domani sarà la volta di Alanno, Rosciano e San Giovanni Teatino, convocati dalla Regione per un vertice che avrà il compito di analizzare le possibili varianti al progetto presentato da Rfi per il raddoppio della linea ferroviaria Pescara-Roma

Dopo il sopralluogo dei giorni scorsi del presidente Marsilio sulla tratta attenzionata e un primo stop al progetto di velocizzazione, la Regione ha invitato i Comuni interessati al raddoppio per valutare la fattibilità delle varianti al progetto, con una lettera a firma del direttore del Dipartimento regionale infrastrutture e trasporti, Emidio Primavera. Questa mattina è stata la volta di Manoppello, Chieti e Scafa. Giorgio De Luca, sindaco di Manoppello, ribadisce la validità della variante dell’interporto.

«Manoppello ribadisce fortemente la necessità della variante dell’interporto tra Chieti e Manoppello che non distrugge e demolisce, ma realizza una ferrovia che costeggia l’autostrada per raggiungere Alanno», ha dichiarato il sindaco De Luca. «È un progetto importante che aspettiamo da oltre trent’anni. Il progetto di Rfi non piace a nessuno e il controsenso è che dentro Manoppello c’è il raddoppio e subito dopo va in variante, senza risolvere il problema di Alanno gas.»

Convocato in Regione anche Diego Ferrara, sindaco di Chieti, che ha ribadito la fattibilità della variante dell’interporto e la possibilità di interramento della ferrovia nel primo tratto da San Giovanni Teatino con il coinvolgimento di una popolosa parte del comune di Chieti.

«La variante dell’interporto era già prevista da un progetto del 2007 ed eviterebbe l’impatto ambientale in un territorio fortemente antropizzato come Brecciarola e Manoppello», ha aggiunto il sindaco Ferrara. «Si tratta di un progetto assolutamente fattibile e dai costi aggiuntivi perfettamente ammortizzabili, che pertanto sottolineeremo con forza fino alla Conferenza dei servizi, per la quale non c’è ancora una data certa. Per quel che riguarda l’interramento, il progetto interessa le comunità di San Giovanni Teatino, San Martino e Chieti Scalo e risolverebbe anche in questo caso la distruzione di un tessuto urbano che diversamente verrebbe totalmente sconvolto.»