Consiglio Abruzzo: approvati referendum stop trivelle

Il Consiglio Regionale dell’Abruzzo ha approvato all’unanimità le due richieste di referendum abrogativo sulle trivelle.

Il Consiglio regionale dell’Abruzzo ha approvato all’unanimità due delibere relative a due richieste di referendum abrogativi degli articoli 35 e 38 del decreto sblocca Italia sulle disposizioni in materia di ricerca ed estrazione di idrocarburi. L’Abruzzo si allinea ad altri 5 Consigli regionali (Basilicata, Marche, Molise, Puglia e Sardegna) che con questa misura si sono opposti a nuove trivellazioni autorizzate dal governo. In regione sono nati molti comitati per la tutela dell’ambiente e l’opposizione a ogni forma di trivellazione.

“Ci siamo costituiti su ogni bancone contro tutte le azioni, oggi abbiamo alzato il livello visto lo Sblocca Italia – ha spiegato il presidente, Luciano D’Alfonso, nel corso del dibattito – dopo questa delibera, ci metteremo al lavoro perché cresca la mobilitazione affinché il governo rifletta”.

Il presidente del consiglio regionale, Giuseppe Di Pangrazio, ha sottolineato che l’Abruzzo è stato il primo consiglio a proporre il referendum. I quesiti tendono a modificare le procedure autorizzatorie a nuovi impianti di estrazione petrolifera, che di fatto limitano l’intervento delle Regioni. La maggioranza, per entrambi i quesiti, ha eletto Lucrezio Paolini (IdV) delegato a presentare la richiesta in Corte di Cassazione. La minoranza, invece, ha eletto – come delegati supplenti – rispettivamente Lorenzo Sospiri e Mauro Febbo.

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Intanto le forze di opposizione del centrodestra e del movimento cinque stelle stanno partecipando ai lavori del Consiglio Regionale attuando una singolare forma di protesta: indossano una maglietta bianca con la scritta “No ghigliottina in regione Abruzzo. Democrazia”. La protesta è legata al provvedimento ribattezzato ‘legge bavaglio’, con il quale la maggioranza di centrosinistra mira a cambiare il regolamento per introdurre la possibilità di presentare un sub emendamento che abroga gli emendamenti, questo per arginare il fenomeno dell’ostruzionismo. All’appello tra gli oppositori manca il solo Leandro Bracco, al gruppo misto dopo essere stato espulso dal Movimento Cinque Stelle. Il provvedimento approvato in prima istanza, è all’ordine del giorno della seduta per la seconda lettura.