Raddoppio ferrovia Roma Pescara, il governo ritira i fondi del PNRR. Marsilio: “L’opera si farà”

I fondi del PNRR, circa 620 milioni di euro, destinati  alla realizzazione del raddoppio/velocizzazione della ferrovia Roma Pescara verranno dirottati altrove. Marsilio: “Non c’è alcuna rinuncia al progetto”

Le criticità emerse hanno reso difficile la rimodulazione  aperta dal Governo con la commissione europea. A renderlo noto è il quotidiano la Repubblica. Una notizia che arriva nel giorno in cui si riunisce, a Chieti, la commissione RFI  « Adesso il tutto viene rivisto proprio in base  a questa notizia  ha commentato il sindaco Diego Ferrara al TG8 –  e quindi spero che semmai ci dovesse essere un altro progetto si tenga conto delle eventuali proposte alternative». «Un progetto sbagliato – lo ha definito Vincenzo Ginefra, Presidente della Commissione RFI di Chieti – controllato e osteggiato da noi cittadini anche con un ricorso al TAR. Un piano fatto troppo velocemente che ha evidenziato sin da subito evidenti criticità».

Sulla vicenda è intervenuto con una nota il presidente della Giunta Regionale, Marco Marsilio.

“Non c’è alcuna rinuncia del Governo al progetto di velocizzazione della ferrovia Roma-Pescara. Non è una sorpresa se dovessimo apprendere (cosa che non è stata ancora ufficializzata da nessuna autorità competente) che i primi due lotti non potranno essere finanziati con i fondi Pnrr; sapevamo da tempo che quest’opera aveva accumulato molti ritardi nella procedura autorizzatoria. Per questo esiste la probabilità che RFI non possa garantire al Governo il completamento entro il 2026. Per questa ragione, con i ministri Salvini e Fitto avevamo già condiviso l’opportunità di utilizzare – nell’eventualità – i fondi della Coesione in sostituzione di quelli del Pnrr per i primi due lotti, e che per i lotti successivi il governo ne avrebbe garantito il finanziamento non appena le progettazioni in corso fossero mature per andare in appalto. Tutto procede regolarmente, quindi, e nelle prossime settimane RFI ha già annunciato per bocca del Commissario Macello che partirà l’appalto dei primi due lotti (Interporto – Manoppello – Scafa), sui quali nel frattempo quasi tutti i comuni e la Regione hanno fornito l’intesa in conferenza dei servizi. Lo spostamento della copertura sui fondi nazionali FSC, inoltre, non comporterebbe alcun ritardo o rallentamento, e nello stesso tempo ne garantirebbe la realizzazione senza il rischio di soccombere alla tagliola dei tempi stretti imposti dalle regole del Pnrr. Se RFI e MIT dovessero confermare la finanziabilità dell’opera con i fondi Pnrr saremmo i primi ad esserne felici, ma per le ragioni appena descritte, non abbiamo alcun timore sul fatto che l’opera rientra comunque tra gli obiettivi strategici del governo e che sarebbe in ogni caso finanziata con altre fonti di finanziamento ugualmente efficaci”. 

Questo, invece, il commento di alcuni esponenti abruzzesi del PD:

“I nostri timori, e le ambiguità del governo, hanno trovato spiegazione e sbocco. E’ la cronaca di una morte annunciata. Il progetto di velocizzazione del collegamento ferroviario tra Roma e Pescara, vitale per le due regioni coinvolte, è uscito dal Piano nazionale di ripresa e resilienza”: lo dichiarano Nicola Maiale, Leo Marongiu e Francesco Piacente, segretari del Partito Democratico rispettivamente in provincia di Pescara, Chieti e dell’Aquila.

Piacente, Marongiu e Maiale proseguono: “La notizia compare oggi su diversi quotidiani nazionali. Era sincero nel dicembre scorso il ministro Matteo Salvini quando, rispondendo in Commissione a una domanda del senatore Fina, ammise le difficoltà. Poi solo una serie di fumose rassicurazioni da parte degli esponenti regionali, le ultime solo qualche giorno fa alla riunione del comitato di monitoraggio ad Avezzano. Oggi si parla di rimodulazione e intanto la prima tranche di finanziamenti, pari a oltre 600 milioni di euro, è svanita. E’ questa l’influenza del Presidente Marsilio ai tavoli del governo? Che ne sarà di questo progetto fondamentale per lo sviluppo dell’Abruzzo? Torniamo a rivolgere una domanda semplice ma indispensabile: l’opera si farà, e in quali tempi?”

Altre valutazioni di esponenti politici sulla vicenda. La senatrice del Movimento 5 Stelle, Gabriella Di Girolamo:

“Siamo abituati alle continue giravolte di Salvini e al suo scarso senso della realtà ma stavolta lui e i suoi si sono superati. Solo due settimane fa il buon Marsilio ringraziava pubblicamente il ministro per l’imminente avvio dei cantieri, assicurato da Salvini in persona. È chiaro che per questa destra l’ascolto del territorio non ha alcuna priorità né valore: dicono ‘sì’ incondizionatamente al gasdotto Snam (utile a chi?) e ci consegnano un punto interrogativo enorme sulla realizzazione di un’opera, la Roma‐Pescara appunto, chiesta da tempo, e a gran voce, dai nostri concittadini”.

Alle parole della senatrice fanno eco quelle del Consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Giorgio Fedele:

“Stando a ciò che leggiamo, le risorse che originariamente avrebbero dovute essere destinate a quest’opera dovrebbero invece essere dirottate altrove, verso quelle i cui lavori sono in fase di avanzamento oppure prossime al compimento. L’inaffidabilità di questo governo regionale a trazione centrodestra è conclamato e risaputo ma, qualora fossero confermate queste indiscrezioni, il rumore delle bugie dell’amministrazione Marsilio sarebbe assordante. Gli esponenti di questo governo hanno continuano a mentire fino all’ultimo ed a farne le spese, ancora una volta, sarebbero i cittadini”.

Questa, infine, la nota del deputato di Azione, Giulio Sottanelli:

“Leggo con preoccupazione un’indiscrezione riportata dal quotidiano ‘Repubblica’ secondo cui il ministro Salvini starebbe considerando di dirottare altrove 6 miliardi di euro destinati a investimenti sul trasporto ferroviario, tra cui i 620 milioni da utilizzare per il raddoppio ferroviario della linea Roma-Pescara. Se confermata, sarebbe una decisione grave, perché significherebbe rinunciare a un’opera necessaria, che collegherebbe le due città in meno di due ore, offrendo allo stesso tempo un’alternativa sostenibile al trasporto su ruota”.

“Nonostante una posizione geografica strategica, per la vicinanza con Roma e per la centralità nella dorsale adriatica, l’Abruzzo è da sempre penalizzato sul tema trasporti: continua a non avere l’Alta velocità ferroviaria e ha un’autostrada, la A14, pericolosa e perennemente congestionata a causa dei cantieri. Tutto ciò crea enormi difficoltà ai cittadini e causa una inevitabile perdita di attrattività economica e turistica, a danno del territorio e delle aziende.

Per questo motivo – conclude Sottanelli – invito il governo centrale e il ministro Salvini a confermare gli investimenti importanti per la nostra Regione intervenendo in maniera particolare sul collegamento ferroviario tra Roma e Pescara e sul trasporto su ruota, in modo da recuperare il gap infrastrutturale che, ormai da troppi anni, penalizza fortemente il nostro territorio”.

IL SERVIZIO DEL TG8