Pescara, continua la bagarre sullo stato del mare

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Continua la bagarre sullo stato di salute del mare di Pescara. Oggi, nel corso della Commissione consiliare Controllo e Garanzia, il vicesindaco Del Vecchio ha fatto la cronistoria degli eventi connessi alla balneabilità dopo la rottura della condotta fognaria di via Raiale. Per l’opposizione si tratta solo di “una pezza che non rammenda il disastro politico della giunta Alessandrini”.

Ricapitolando con estrema sintesi, l’amministrazione comunale, preso atto dell’ultima rottura comunicata dall’Aca la sera stessa, il 28 luglio, a sua volta la comunica “su tutti i suoi canali” (esclusa evidentemente Radiomare); due giorni dopo emette un’ordinanza che resta nel cassetto per altri due, finché non diventa obsoleta. Nel frattempo la rottura viene riparata e il mare di Pescara torna a quella normalità che – lo dice lo stesso vicesindaco – è sì un po’ critica, ma mica per la condotta rotta: no, no è il fiume Pescara che fa schifo, ci sono pure gli scarichi abusivi! Ecco, finalmente è ufficiale, anche il Comune ha fatto questa sensazionale scoperta; i giornalisti, e quindi la città intera, l’avevano appreso anni e anni fa, quando gli ambientalisti portavano la stampa in gommone, su e giù per il Pescara, indicando uno ad uno i tubi sospetti nascosti tra la vegetazione. Da quei tempi molta acqua, inquinata o meno che fosse, è passata sotto ai ponti cittadini; purtroppo non sotto la diga foranea, che bucata non è affatto e quindi fa da muro. Anche le amministrazioni sono cambiate, da quelle passate a quelle presenti, dai governi balneari ai tipi da spiaggia… ma il fiume no, quello resta sempre uguale: un tipo da cloaca.

Di seguito le comunicazioni di Del Vecchio rese nel corso della commissione comunale, con i passaggi fondamentali in grassetto:

“Confortato dalla presenza dell’Aca rappresentata dal direttore ho ribadito quanto sia stato fondamentale avere una condotta secondaria, seppure in disuso, subito a disposizione quando la condotta principale ha ceduto. Questa seconda linea, anche se di dimensioni inferiori (600mm, contro 1.100), ha nei fatti consentito di riconvogliare al più presto al depuratore i reflui della condotta principale della città, che altrimenti sarebbero finiti al fiume fino al ripristino della condotta principale e quindi fino a ultimazione dei lavori sul nuovo tracciato (che dovrebbe essere pronto a settembre, ndr). Provvidenziale la linea, ma vecchia, quindi da monitorare di continuo per gestire eventuali cedimenti. E questo è accaduto, come l’Aca ha certificato, soprattutto nel periodo a ridosso del 6 aprile e fino a metà maggio, periodo in cui la balneabilità non era consentita, perché vigeva il divieto di balneazione fissato con la delibera di Giunta regionale n. 157 del 4 marzo 2015 sulla scorta delle analisi effettuate nel corso della stagione balneare 2014 e riguardanti nello specifico i soli punti di campionamento di via Balilla e via Mazzini. E’ stato anche ribadito che il 29 luglio scorso l’amministrazione ha comunicato su tutti i suoi canali sia il nuovo cedimento della condotta che la riparazione avvenuta lo stesso pomeriggio. L’Ordinanza firmata il primo agosto è stata inoltrata agli enti competenti in data 3 agosto, unitamente all’ordinanza di revoca della precedente, avendo acquisito i nuovi rilievi dell’Arta sul campionamento effettuato il primo agosto e che hanno certificato che il mare era tornato ad essere balneabile anche in via Balilla e di cui è stata data subito comunicazione. Preciso che le criticità che riguardano la salubrità dell’acqua del fiume Pescara non sono legate solo ed esclusivamente alla situazione di via Raiale, ma a tutto ciò che accade lungo il suo corso e di cui non si ha diretta conoscenza. Una situazione questa, che si è palesemente presentata nel corso dei lavori in atto lungo la golena nord, dove in un breve tratto di lavorazione, sono affiorate due rilevanti scarichi fognari assolutamente sconosciuti“.

Oltre a quanto già segnalato sopra, dalle precisazioni del vicesindaco Del Vecchio possiamo anche desumere che un non meglio precisato mare di Pescara è stato interdetto alla balneazione fino a metà maggio, che di ciò che accade lungo il corso del Pescara non abbiamo diretta conoscenza, che i prelievi si effettuano solo in via Balilla e in via Mazzini e che quindi, per se scoppia un tubo altrove, potremmo non saperlo mai.

Il commento dell’opposizione

Sull’argomento balneabilità del mare di Pescara, e più in generale sulla gestione dell’emergenza di questi giorni, è intervenuta anche l’opposizione.

“La pezza che il vicesindaco e la maggioranza consiliare Pd hanno tentato oggi di cucire per rammendare il disastro politico-amministrativo del sindaco Alessandrini sull’emergenza balneazione è peggio del buco stesso. Abbiamo infatti scoperto che dal 28 al 29 luglio nel fiume e nel mare sono finiti ben 30mila metri cubi di liquami, stima in difetto, ossia 30milioni di litri di feci, anziché 25 milioni di litri, in appena 17 ore, e che sono stati sversati 450 litri, e non 350 litri, di Oxystrong direttamente nella rete fognaria per cercare di arginare il danno”.

Questo il contenuto del comunicato diramato dall’opposizione al Comune di Pescara, mentre di seguito la nota inviata dal capogruppo di Forza Italia alla Regione Lorenzo Sospiri, che ricorda la commissione di Vigilanza presieduta da Mauro Febbo e convocata per domattina alle 10, a L’Aquila.

“Domani anche la Regione Abruzzo sarà chiamata a dare risposte precise in riferimento alle azioni messe in campo dopo l’eclatante emergenza balneazione registrata a Pescara. In Commissione Vigilanza, convocata dal presidente Mauro Febbo alle 10 a L’Aquila, chiederemo all’assessore Mario Mazzocca se era stato informato dell’enorme sversamento di liquami in mare in seguito alla rottura della condotta fognaria avvenuta il 28 luglio scorso, se è stata avvisata la Protezione civile, per l’adozione delle misure di tutela della popolazione, e quali azioni ha attuato la Regione stessa, responsabile del calendario estivo dei campionamenti. Vogliamo risposte chiare perché una vicenda del genere non può passare in cavalleria: ci sono delle responsabilità istituzionali precise, dobbiamo capire cos’é che non ha funzionato e dove si è interrotta la comunicazione tra Istituzioni e cittadinanza, tenuta completamente all’oscuro e che ha continuato a fare il bagno nei liquami per giorni. Alla luce della Commissione odierna svoltasi al Comune di Pescara, nella quale sostanzialmente si sono ulteriormente aggravati i termini dello sversamento, quindi 30 milioni di litri di liquami che sono finiti nel mare in 17 ore, e 450 litri di Oxystrong impiegati per tentare di arginare, invano, la potenza batteriologica di quello sversamento, ritengo sia necessario il coinvolgimento della Regione alla quale comunque spetta un controllo dell’operato dei Comuni nella gestione delle acque reflue e della balneazione. Domani in Commissione a L’Aquila sono stati convocati l’assessore all’Ambiente e all’Ecologia Mario Mazzocca, il dottor Giovanni Damiani, direttore tecnico dell’Arta Abruzzo, e la dottoressa Carla Granchelli, direttore dell’Ufficio Igiene, Epidemiologia e Sanità Pubblica della Asl di Pescara. Dall’assessore Mazzocca vogliamo sapere se era stato informato di quanto era accaduto a Pescara, sia per quanto riguarda la rottura della condotta fognaria sia per lo sversamento dei liquami, e gli chiederemo quale sia stata la sua interlocuzione, se c’e’ stata, con gli Organismi comunali di Pescara. Essendo responsabile del calendario dei campionamenti gli chiederemo se ha disposto una deroga per la citta’ di Pescara, visto l’emergenza in atto, magari predisponendo un calendario di prelievi straordinario e quasi quotidiano per garantire il monitoraggio della situazione. Poi vogliamo sapere com’é possibile che si sia verificata una simile eventualità, ossia la rottura di una condotta di tale rilevanza, cos’è accaduto, come è accaduto e soprattutto cosa si sta facendo per evitare che riaccada perché la rottura di quella linea fognaria, che ha già ceduto 11 volte tra aprile e maggio, potrebbe rompersi di nuovo, magari mentre il sindaco Alessandrini è ancora in vacanza e dunque oggi è responsabilità di chi governa, a ogni livello, impedire simili accadimenti”.