Covid: Abruzzo unica regione con incidenza di casi superiore a 1.000

Questa settimana l’Abruzzo è l’unica regione che registra un’incidenza di casi di Covid-19 1.100 per 100mila abitanti: il valore è, infatti, pari a 1.206. Per Stuppia, direttore del Laboratorio di Genetica Medica della d’Annunzio, “ancora utili le mascherine al chiuso, ad esempio nei supermercati”

Alla luce dei dati odierni, l’incidenza settimanale dei contagi per centomila abitanti, in Abruzzo, sale a 1.100: si tratta del dato più alto in Italia. I numeri peggiori sono quelli della provincia di Chieti, che ha un’incidenza pari a 1.206. Il Chietino, tra l’altro, con l’incremento odierno, è l’unica provincia abruzzese a superare i 100mila casi complessivi. Seguono, per quanto riguarda
l’incidenza settimanale, il Teramano (1.105), il Pescarese (1.049) e l’Aquilano (799). Il numero dei contagi continua ad aumentare. Nell’ultima settimana sono stati 14.025, con una variazione, rispetto ai sette giorni precedenti, pari al +8%. I ricoveri complessivi, su base settimanale, sono stabili, ma scendono le terapie intensive. Il tasso di occupazione dei posti letto è al 6% per le terapie intensive e al 23% per l’area non critica.

“I vaccini proteggono dalla malattia ma non dall’infezione. In autunno dovrebbero arrivarne di più efficaci contro le varianti”. Lo ha detto a Pronto Medicina Facile il professore Liborio Stuppia, direttore del Laboratorio di Genetica Molecolare dell’Università d’Annunzio di Chieti-Pescara, spiegando che “l’effetto festività pasquali non sarà come quello che del periodo natalizio”.

“Tanti più infetti abbiamo tanto più si generano le varianti. Alcune scompaiono presto mentre altre, come Omicron2, sono meno pericolose ma più contagiose. Quanto all’obbligo delle mascherine lo manterrei al chiuso. Consiglio, ad esempio, di continuare ad indossarle nei supermercati”. 

In termini nazionali il tasso di occupazione in terapia intensiva è stabile al 4,2% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 21 aprile) rispetto al 4,2% della scorsa settimana (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 14 aprile). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 15,8% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 21 aprile) rispetto al 15,6% della rilevazione giornaliera del Ministero della Salute riferita al 14 aprile. Emerge dal monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute sul Covid-19.

L’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero è al di sotto della soglia epidemica di 1 e sostanzialmente stabile rispetto alla settimana precedente: Rt pari a 0,91 (0,88-0,93) al 12/4/2022 rispetto a Rt pari a 0,92 (0,9-0,94) al 05/04/2022. Inoltre, il monitoraggio rileva che la percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è stabile (12% vs 12% la scorsa settimana). Anche la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi rimane stabile (41% vs 41%), come anche la percentuale dei casi diagnosticati attraverso attività di screening (47% vs 47%).