Covid Abruzzo: finalmente scende il numero dei contagi, attesa per il Dpcm di Natale

Cominciano ad arrivare anche in Abruzzo i tanto attesi segnali di miglioramento dell’emergenza Covid: dopo mesi in costante e rapido aumento, scende il numero degli attualmente positivi e degli ospedalizzati. Continua il confronto tra i presidenti di regione e i ministri Boccia e Speranza. Marsilio punta a far tornare, a giorni, l’Abruzzo in zona arancione.

Al netto dei decessi e di 387 guarigioni, le persone al momento malate sono quattro in meno e scendono a 18.188. Diminuiscono anche i pazienti ospedalizzati, che sono 773, cioè 17 in meno rispetto a ieri, ma resta invariato il dato sulle terapie intensive. I nuovi casi sono 396, in calo, ma si registrano 13 decessi che fanno salire il bilancio delle vittime a 906. I nuovi casi sono emersi dall’analisi di 3.901 tamponi: è risultato positivo il 10,15% dei campioni.

E’ uno dei dati migliori delle ultime settimane: dal 27 ottobre in poi i contagi quotidiani erano scesi una sola volta al di sotto delle 400 unità, il 6 novembre (395). Dei nuovi positivi, il più giovane ha quattro mesi e il più anziano 97 anni. Quelli con età inferiore ai 19 anni sono 63.

I tredici decessi – sette sono avvenuti nei giorni scorsi e sono stati comunicati solo oggi dalla Asl Avezzano Sulmona L’Aquila – riguardano persone di età compresa tra 68 e 99 anni: 11 in provincia dell’Aquila, uno in provincia di Teramo e uno in provincia di Chieti.

Tra le località con più nuovi casi ci sono L’Aquila (42) e Avezzano (18). Sette i contagi recenti a Pescara e Chieti, solo tre quelli emersi a Teramo. A livello provinciale, il maggior incremento, +244, si registra nell’Aquilano, dove il totale sale a 9.211. Seguono il Chietino (+87, totale 5.450), il Teramano (+48, 7.590) e il Pescarese (+40, 5.714).

Delle persone al momento malate, 697 pazienti (-17) sono ricoverati in ospedale in terapia non intensiva e 76 (invariato) in terapia intensiva.

Il dato sui pazienti in rianimazione, analogo a quello del 3 aprile, giorno peggiore dell’emergenza primaverile, è il secondo più alto in assoluto dopo il record di 77 raggiungo sabato.

Sono 173 i posti letto di terapia intensiva a disposizione delle quattro Asl. Ai 94 esistenti già prima dell’emergenza, si sono aggiunti i 66 previsti dal piano di riordino della rete ospedaliera Covid-19 ed altri 13 predisposti negli ultimi giorni. Al momento, del totale dei posti di rianimazione disponibili – senza considerare i 29 presenti tra l’Ematologia di Pescara e le cliniche private convenzionate, pure a disposizione in caso di assoluta emergenza – è occupato il 43,93% delle unità, a fronte di una soglia di allarme pari al 30%. Tutti gli altri pazienti, 17.415 persone (+13 rispetto a ieri), sono in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva da parte delle Asl. I guariti salgono ad 9.326.

Il presidente della Regione Marsilio, intanto, torna sulla questione del passaggio da zona rossa ad arancione: “Insieme agli altri presidenti – dice al termine della riunione tra il ministro Boccia e le Regioni – ho chiesto una valutazione più possibile e più ancorata ai dati reali, piuttosto che restare vincolati a un calendario rigido che può produrre esiti paradossali e penalizzazioni ingiustificate. Su questo tema il confronto con il Ministro Speranza proseguirà nei prossimi giorni in vista della scadenza dell’ordinanza ministeriale vigente”.

“Oggi abbiamo avuto un confronto proficuo con il Governo, partendo anche dalle prime considerazioni che abbiamo inviato ieri sera. Ora attendiamo di valutare nel dettaglio le norme del prossimo Dpcm”: così il Vicepresidente della Conferenza delle Regioni, Giovanni Toti. “Il ministro Boccia e il ministro Speranza – aggiunge – ci hanno preannunciato l’invio di un testo nelle prossime ore, dopo il necessario passaggio in Parlamento. C’è la consapevolezza comune in un’ottica di leale collaborazione istituzionale della necessità della massima condivisione delle regole”.

Non resta che attendere di conoscere nei dettagli il prossimo Dpcm che molto probabilmente sarà quello che dirà agli italiani come festeggiare un Natale destinato comunque a passare alla storia. Palpabile l’attesa degli abruzzesi speranzosi che già dal fine settimana si possa tornare tra le zone arancioni lasciando i divieti delle zone rosse: innegabile l’ambizione di un dicembre in giallo non solo per commercio e festeggiamenti ma anche, e soprattutto, per ospedali ed emergenze.