Superbonus 110%, l’appello di ingegneri, architetti e geometri

Gli Ordini degli Architetti, Ingegneri e Geometri di Teramo lanciano l’appello per denunciare la difficile situazione di criticità delle procedure per il Superbobus al 110%

I vantaggi messi in campo dal Governo per le ristrutturazioni edilizie hanno scatenato una corsa agli interventi che, secondo gli Ordini provinciali rischiano di trasformarsi in una dolorosa beffa per cittadini e imprese. L’appello che gli Ordini teramani hanno rivolto alla Regione e al futuro Governo mette in evidenza tanti altri aspetti negativi che stanno ritardando e rendendo di fatto impossibile la piena attuazione delle misure previste del Superbonus al 110% nei tempi stabiliti dalla legge. Di conseguenza questo sta causando il rischio default delle imprese esposte finanziariamente che, sebbene abbiano nei loro cassetti fiscali importanti somme, non possono disporre per il blocco della cessione alle banche. Per questo ingegneri, architetti e geometri si dicono «umiliati, screditati e offesi professionalmente» a causa della burocrazia, secondo loro sempre più farraginosa, che rallenta la piena realizzazione del Superbonus al 110%. Ai tecnici, infatti, sarebbero imposte condizioni insostenibili. “Umiliati, screditati e offesi professionalmente”. Così ingegneri e architetti teramani dichiarano di sentirsi a causa della burocrazia sempre più farraginosa che rallenta la piena realizzazione del bonus 110% e che impone ai tecnici condizioni insostenibili. “La nostra categoria è in estrema difficoltà – spiega Flavio Ciarelli presidente della Commissione “Bonus 110”, un gruppo di lavoro a sostegno dei professionisti istituito lo scorso anno all’interno dell’Ordine degli Ingegneri di Teramo -. Sono tante le norme che ci penalizzano e che non ci tutelano. Oggi il paradosso più grande è rappresentato dalla posizione assunta dagli istituti bancari che non permettono al tecnico di cedere il proprio credito. In questo modo lo costringono a rivolgersi all’impresa che sta svolgendo i lavori e il cui operato… è sotto il controllo diretto del professionista stesso”. “Un esempio è il grande ostacolo dell’Ufficio beni ambientali della Regione Abruzzo – continua l’ingegnere Ciarelli -. Per ottenere l’autorizzazione all’installazione dei pannelli fotovoltaici sui tetti in quei Comuni teramani della montagna e in quelli costieri dove vige un vincolo paesaggistico, si impiegano oltre sei mesi. Praticamente a tempo scaduto per gli interventi del 110%”. E poi la beffa finale – conclude Ciarelli –. Oggi alcune banche pretendono come prova dei lavori eseguiti la produzione di un video. A quest’ultima richiesta ci opponiamo strenuamente considerandola un’offesa alla nostra professione”.

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