Attività produttive, 172 mln per imprese e lavoratori colpiti dalla pandemia

Oltre 125 milioni di euro per lo sviluppo economico, più di 38 milioni per il turismo e più di 8 milioni per la cultura

Sono in tutto 172 milioni e 209.572 euro i fondi che l’Assessorato regionale alle attività produttive, al turismo e ai beni e alle attività culturali e di spettacolo ha messo a bando negli ultimi diciotto mesi di governo per sostenere imprese e lavoratori colpiti dalla crisi nel periodo dell’emergenza sanitaria. A renderlo noto è stato l’assessore regionale Daniele D’Amario nel corso di una conferenza stampa convocata nella sede pescarese del Consiglio regionale, insieme ad alcuni esponenti di Forza Italia: il senatore Nazario Pagano, il presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri e il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Mauro Febbo.

«Negli ultimi diciotto mesi abbiamo messo a disposizione di imprese e lavoratori abruzzesi circa 172 mln di euro», ha dichiarato Daniele D’Amario, assessore regionale alle attività produttive. «Per quanto riguarda il quadro economico della Regione diciamo che nel complesso l’economia abruzzese tiene bene, soprattutto con le grandi imprese, mentre qualche problema si registra con le piccole e micro imprese, per le quali sarà importante la nuova programmazione 21-27 che mette a disposizione circa 380 milioni di euro.»

In questi mesi di governo regionale Forza Italia ha dimostrato di aver saputo portare avanti con successo le piccole e grandi strategie di programmazione, hanno aggiunto in conferenza il capogruppo regionale Mauro Febbo e il presidente del Consiglio Lorenzo Sospiri, lavorando in sinergia con i territori, la Regione e il governo nazionale, anche per il tramite dei parlamentari eletti, come il senatore Nazario Pagano.

«Il governo ovviamente è disposto a venire incontro alle varie esigenze», ha aggiunto Nazario Pagano, senatore di Forza Italia. «Certo è che non ci voleva questa crisi dovuta alla guerra russo-ucraina che ha sconvolto tutti gli schemi e le previsioni economiche precedenti, soprattutto con i costi energetici schizzati alle stelle e che hanno modificato tutta una serie di progetti che erano stati fatti sul fronte economico. Credo però che il governo Draghi stia facendo bene e che ci sia la possibilità di venire incontro alle istanze dei lavoratori più fragili.»