2015, per la Cgil anno nero

Il 2015? Un anno nero in termini di occupazione, o meglio di disoccupazione, destinato a lasciare un segno tangibile e preoccupante anche nell’immediato futuro. Male L’Aquila, speranze dall’export.

Nel terzo trimestre del 2015, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, l’Abruzzo registra la perdita di 4.000 posti di lavoro, passando da 471.000 a 467.000 occupati, mentre dall’inizio dell’anno in corso si sono persi 35.000 posti di lavoro (la maggioranza nel terziario). Oltre 45 mila in totale i posti di lavoro persi dalla crisi ad oggi.Così il neo segretario della Cgil Abruzzo Sandro Del Fattore questa mattina in conferenza stampa. ‘L’Abruzzo – ci spiega – le ore di cassa integrazione nel periodo gennaio-novembre 2015 sono state 20.039.602, diminuite del 31% rispetto all’anno precedente (29.042.712), ad eccezione della provincia dell’Aquila dove si registra un incremento pari al 12,57%. Alla riduzione della cassa integrazione complessiva ha contribuito anche la minore copertura della cassa integrazione in deroga, che per il 2015 è stata pari a cinque mesi, mentre per il 2016 sarà di tre mesi’. Un altro indicatore economico è quello fornito dallo Svimez secondo cui il Pil abruzzese nel 2014 non solo non è cresciuto, ma è addirittura sceso del 2,5% rispetto all’anno precedente. L’Abruzzo, dunque, permane in una situazione di grande difficoltà anche a causa di una domanda interna debolissima (dovuta in particolare a salari e pensioni bassi) di cui risente negativamente la piccola e media impresa. ‘C’è bisogno quindi – conclude Del Fattore- che le regioni del Mezzogiorno aprano una vera e propria vertenza con il governo nazionale così come è necessario che il confronto con la giunta D’Alfonso si faccia più stringente e concreto per definire priorità e campi di intervento’.

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Barbara Orsini: