Premio Strega 2022: tra i 12 finalisti un po’ di Abruzzo con Claudio Piersanti e Fabio Bacà

E’ una separazione non voluta quella narrata da Claudio Piersanti in ‘Quel maledetto Vronskij’ (Rizzoli): la moglie del protagonista, Giulia, svanisce nel nulla lasciando poche righe: «Perdonami, sono tanto stanca. Non mi cercare». Anche un po’ di Abruzzo tra i 12 finalisti del Premio Strega 2022: oltre a Piersanti c’è anche Fabio Bacà che da anni vive ad Alba Adriatica

 

La cinquina sarà svelata l’8 giugno, il vincitore il 7 luglio, Annunciati anche i cinque candidati al Premio Strega Europeo. Claudio Piersanti nasce a Canzano nel 1954: questo è l’Abruzzo che scorre nelle sue vene. «Ho avuto un rapporto speciale con le parole, ci sono sprofondato dentro da piccolo. Nella parola letta e scritta. Mi ha insegnato a leggere mia madre, lettrice di libri popolarissimi, come Ben Hur o il libro Cuore. Anche i fumetti mi piacevano molto, forse imparai proprio per leggerli». Nato a Canzano, in Abruzzo, nel 1954, Claudio Piersanti è considerato uno dei massimi scrittori italiani viventi. Esordisce nel 1981 con il romanzo Casa di nessuno, in cui già si profilano alcune peculiarità della sua narrativa: lo stile asciutto, la prosa piana e cristallina, la predilezione per vicende quotidiane di uomini e donne che affrontano illusioni sociali e amorose, slanci esistenziali, solitudini profonde. Nel corso degli anni il suo talento trova conferma in molti altri romanzi.  A lungo giornalista scientifico, ha ritratto nei suoi romanzi la quotidianità di uomini e donne comuni alle prese con il malessere sociale e la solitudine, e con una scrittura asciutta e quasi cruda ne aggira il pudore cogliendoli nella profondità dei sentimenti. 

E tra i 12 c’è anche Fabio Bacà con ‘Nova’ (Adelphi): classe 1972, è nato a San Benedetto del Tronto ma vive da anni ad Alba Adriatica. Dopo qualche anno da giornalista la scrittura come lui stesso racconta l’ha salvato dai due terribili anni della pandemia.

Ora i dodici scrittori dovranno affrontare l’ulteriore selezione che porterà alla cinquina dei finalisti (annuncio l’8 giugno a Benevento) e infine alla scelta del vincitore cui andrà, il prossimo 7 luglio, il riconoscimento che ogni anno, dal 1947, si assegna per iniziativa della Fondazione Bellonci nel Ninfeo di Villa Giulia.

I libri candidati saranno letti e votati da una giuria composta da 660 aventi diritto. I romanzi in gara concorreranno inoltre alla IX edizione del Premio Strega Giovani e saranno letti e votati da una giuria composta da 1.000 studentesse e studenti provenienti da scuole secondarie superiori in Italia e all’estero.

Colpisce l’esclusione di candidati come Vanni Santoni con La verità su tutto (Mondadori), che ha ricevuto numerosi consensi critici. Ma anche di Pietro Castellitto: Gli iperborei (Bompiani), candidato da Teresa Ciabatti (finalista Strega nel 2017 e nel 2021), e di Carmine Abate, con Il cercatore di luce (Mondadori), dedicato alla vita del pittore Giovanni Segantini.

Barbara Orsini: