Vaccini Pescara: la media ‘Foscolo’ dice no alla palestra come centro vaccinale. E ora?

 “Il Consiglio d’Istituto del Comprensivo Pescara 1, il cui parere è determinante per l’utilizzo di locali e attrezzature scolastiche, ha bocciato la proposta di dislocare nella palestra della scuola media Foscolo il secondo centro vaccinale della città”. A darne notizia il Pd, regionale e comunale. Masci incontra Danelli per il Palafiere di via Tirino

 

“Genitori, docenti e personale Ata hanno evidentemente condiviso le nostre preoccupazioni, perché tutti devono fare sacrifici per accelerare la campagna vaccinale, ma pensare di far convivere una scuola media con l’hub vaccinale è una idea francamente bizzarra”. Lo affermano il consigliere regionale del Pd Antonio Blasioli ed i consiglieri comunali del Pd Piero Giampietro, Stefania Catalano, Francesco Pagnanelli, Marco Presutti e Giovanni Di Iacovo.

“La seconda fase della campagna vaccinale a Pescara è gravemente lacunosa – spiegano gli esponenti del Pd – perché dopo l’esperienza positiva del Palafiere di via Tirino il Comune ha assistito silente alla dislocazione dell’unico centro vaccinale all’Outlet Village di Città Sant’Angelo, poi ha allestito solo dopo il nostro pressing il centro vaccinale alla stazione di Portanuova dove tuttavia con appena tre postazioni si somministra solo Moderna e con evidente affanno. Ora l’idea di usare la palestra della scuola media Foscolo, regolarmente usata da alunni e associazioni, che lascia stupefatti. Quella comunità scolastica ha già dimostrato tanto senso civico, mettendo i locali a disposizione dei tamponi nel fine settimana. Siamo disponibili a dare il nostro aiuto ad un’Amministrazione comunale in evidente difficoltà politiche, organizzative e strategiche che preferisce litigare per le poltrone anziché concentrarsi per tempo sul centro vaccinale, e riteniamo si debba partire da locali come la palestra comunale di via Caduti per Servizio, che è a due passi dal Palafiere di via Tirino e dunque ormai facilmente identificabile per tutti i pescaresi: certamente non una palestra scolastica. Ma se il Comune andrà avanti sulla promiscuità fra centro vaccinale e popolazione scolastica nonostante il parere contrario del Consiglio d’istituto, siamo pronti ad affrontare il caso anche in una interrogazione parlamentare perché non è pensabile in questa fase gestire con tanta leggerezza e approssimazione il tema dei vaccini”.

L’amministrazione a lavoro per un secondo Hub vaccinale a Pescara: sempre più vicino il via libera al Palafiere di via Tirino

Il sindaco di Pescara Carlo Masci ha avuto un contatto con l’imprenditore Franco Danelli, proprietario del Palafiere di Via Tirino che come è noto ha già ospitato il polo vaccinale comunale, sulla possibilità di poter utilizzare lo spazio al primo piano dell’immobile per destinarlo a centro per l’immunoprofilassi anti-Covid.  I locali in questione, che hanno una dimensione compresa tra i 1000 e i 1500 metri quadrati, sono infatti idonei all’accoglienza dell’utenza e logisticamente si presentano adeguati per l’allestimento delle linee di somministrazione dei vaccini. L’iniziativa è stata assunta in risposta alle richieste della Asl di Pescara. L’andamento dell’epidemia registrato in questi giorni rende necessario, e l’amministrazione comunale si è resa subito parte attiva, rinforzare la capacità di risposta del sistema sanitario e, in questo senso, la sola struttura presso la stazione di Pescara Portanuova potrebbe andare incontro a forti difficoltà nel soddisfare le risposte attese nel contrasto alla pandemia. Franco Danelli ha mostrato una importante disponibilità e tutto lascia presupporre che nelle prossime ore possa essere definito un accordo.

<Sono molto fiducioso che si possa procedere in tempi strettissimi – ha detto il sindaco Carlo Masci – e ringrazio Franco Danelli per la disponibilità e per il senso di appartenenza alla nostra comunità, che ha sempre espresso attraverso azioni concrete. Se è possibile dobbiamo evitare di occupare le palestre scolastiche, anche se queste possono risultare utili all’occorrenza perché, non dimentichiamolo, viviamo una fase di emergenza. La soluzione delle scuole deve essere l’extrema ratio>.