Univaq: Il Rettore uscente si toglie qualche sassolino

Conferenza fiume del Rettore dell’ateneo aquilano anche per togliersi qualche sassolino dalle scarpe alla vigilia delle elezioni per il suo successore

L’uscente Alesse non ci sta e difende l’università e la governance attuale dagli attacchi subiti negli ultimi giorni. E proprio alla vigilia delle elezioni tema caldo quello degli studenti dopo la nota di Eolo che sostiene che i rappresentanti non sono stati rinnovati e quindi non possono votare e voteranno i vecchi. Il rettore ha spiegato che sarebbe bastato fare le elezioni il giorno dopo come aveva consigliato ma il decano ha deciso così.

Elezioni avvelenate queste, ha voluto dire il rettore, ne ho affrontate due e mai sono uscite parole diffamatorie o dubbi sull’operato dell’ateneo aquilano.

Il direttore generale Pietro Di Benedetto è voluto intervenire su un presunto azzeramento delle cariche dell’ateneo, si è riferito ai funzionari degli uffici. Finora le scelte erano fatte da lui, poi sono stati fatti dei criteri assieme ai sindacati. Il 28 aprile è stato emanato il decreto direttoriale con cui sono stati resi noti i criteri, a distanza di un mese come previsto dal piano di organizzazione, il direttore ha dovuto chiudere il piano perché è un obbligo di legge e una opportunità che viene data al personale che può essere spostato in altri settori tramite bando.

Non ho azzerato nessuno, ha spiegato Di Benedetto, e chi è nei ruoli di responsabilità se chiederà di restare rimarrà al suo posto.

Questione recupero ex San Salvatore: l’ha spiegato il professor Pierluigi De Bernardinis.
La storia parte dal 2017 con una delibera cipe che assegna risorse all’ateneo per la ricostruzione in base al programma dell’ateneo. Per il recupero dell’ex San Salvatore vengono previsti 52 milioni in totale.

Stazione appaltante, il provveditorato.
I costi nel tempo sono lievitati e la cifra oggi non è più sufficiente.
L’università ha chiesto di revocare i bandi che il provveditorato forse incautamente aveva pubblicato perché semplicemente non c’era la sostenibilità economica. L’Importo in cassa era di 4 milioni, sono stati spesi solo 300 mila euro per puntellamenti e parcelle di progettazione.

L’ateneo ha ripresentato ora una nuova riprogrammazione che tiene conto degli aggiornamenti dei costi. Si arriva a 75 milioni.
La priorità individuata dall’università è proprio il san salvatore, dopo ingegneria e dopo palazzo Carli per un totale di 175 milioni considerando anche altri edifici.
L’università non ha rimandato indietro assolutamente i soldi e i soldi sono lì.

IL SERVIZIO DEL TG8