Trasporti: sindacati contro la TUA, “basta sacrifici e tagli”

Cgil, Cisl, Uil, Faisa Cisl insieme contro la decisioni di TUA di far nuovamente ricorso al fondo bilaterale di solidarietà. In un comunicato congiunto delle sigle sindacali di categoria le motivazioni di stato d’agitazione e protesta.

Di ” strana tempestività”, ” sacrifici già pagati a caro prezzo dai dipendenti” e ” non rispetto dei disagi dei cittadini” parlano i sindacati uniti nella protesta contro quella che etichettano come l’ennesima forma del potere del presidente Giuliante.

“Ha destato veramente sgomento (e non tanto per il provvedimento in senso stretto dell’azienda quanto per la strana tempestività con la quale è stato ufficializzato) apprendere formalmente nel tardo pomeriggio di mercoledì dalla società regionale di trasporto TUA Spa, l’intenzione aziendale di fare nuovamente ricorso al fondo bilaterale di solidarietà che per i non addetti ai lavori significa mettere in cassa integrazione i propri dipendenti. La “strana tempestività” consiste nel fatto che questa comunicazione, guarda caso, è giunta proprio mentre era in corso il vertice con la società guidata dal Presidente Giuliante, convocato dal Sottosegretario alla Presidenza della Giunta Regionale con delega ai trasporti Dott. Umberto D’Annuntiis unitamente al Presidente del consiglio regionale Dott. Lorenzo Sospiri e al Sindaco di Pescara Avv. Carlo Masci, autori questi ultimi di specifiche note formali con le quali nei giorni scorsi, avevano palesato le proprie legittime perplessità e rimostranze rispetto ai tagli ai servizi di trasporto pubblico locale annunciati ed immediatamente resi operativi dalla società TUA nell’area metropolitana Chieti-Pescara. Verrebbe da pensare che in Regione Abruzzo e in materia di trasporti “Giuliante docet!” e non è la prima volta che questo accade. Il ricorso all’ammortizzatore sociale, infatti, giustificato formalmente dall’azienda adducendo proprio la decisione del Presidente della Giunta Regionale di attribuire alle
province di Pescara e Chieti la condizione di “ZONA ROSSA”, la dice lunga sulle reali motivazioni che si celano dietro ai tagli indiscriminati ai servizi di trasporto locale applicati nell’area metropolitana dalla società regionale di trasporti. In definitiva un provvedimento che da un lato mortifica e penalizza i cittadini dell’area metropolitana privandoli di servizi essenziali (e non assoggettati a libero mercato) e , dall’altro intervenendo ancora una volta sui salari e sulle condizioni dei lavoratori dello stesso territorio, obbligati a stare a casa in cassa integrazione o forzatamente in ferie.
E’ doveroso peraltro ricordare che quanto asserito dal Presidende Giuliante rispetto al presunto taglio del solo 10% sui servizi di tpl nell’area metropolitana di Pescara, costituisce una rappresentazione falsata della realtà nel momento in cui si omette di ricordare che il taglio dei servizi uin questa fase pandemica, è già stato ampiamente ridotto del 50% rispetto a quanto TUA garantisce normalmente nel periodo invernale/scolastico e per il quale l’impresa riceverà integralmente i contributi dallo Stato e dalla Regione che dovrebbero assicurare l’espletamento di circa 900 corse giornaliere a fronte delle 361 che effettivamente sono state di recente annunciate”.

E ancora: “Ci chiediamo come sia possibile privare una città capoluogo nonché l’intera area metropolitana di un servizio essenziale facendosi scudo di un falso problema come quello della zona rossa che seppur limitando notevolmente gli spostamenti, di certo non può impedire anche a chi necessariamente debba ugualmente muoversi per lavoro e per altri motivi emergenziali, di poter contare su un servizio pubblico essenziale e che, dal nostro punto di vista, va garantito (ed è questa la sostanziale differenza con i servizi commerciali e soggetti a libero mercato) a prescindere dal numero dei viaggiatori trasportati. Tagliare con l’accetta intere linee come quelle che servono ad esempio gli ospedali o le zone periferiche, o limitare le corse alle 19.30/20.00, come se il mondo fosse obbligato a fermarsi, è assolutamente inaccettabile. Così come chiudere nel pomeriggio le biglietterie pur sapendo che a bordo dei mezzi di trasporto e per motivi di sicurezza, non è possibile vendere biglietti o effettuare controlli all’utenza, significa incentivare quell’evasione tariffaria che era già alquanto elevata in periodo pre-covid.
Un’operazione , quella dei tagli ai servizi che peraltro non abbiamo riscontrato da parte delle aziende private che operano sempre nel contesto metropolitano Chieti Pescara ovvero in quei territori dove è stata decretata la ZONA ROSSA. Facciamo fatica a credere che la regione possa voler accanirsi su Pescara e sui territori dell’area metropolitana gestiti da TUA e non esprimere la stessa volontà di “razionalizzare i servizi” nelle aree e nelle città che pur essendo ugualmente in zona rossa hanno la prerogativa (o il vantaggio?) di vedersi garantito il servizio di trasporto locale da aziende diverse dalla società regionale. Se proprio vi è la necessità di contrarre i costi aziendali e per rimediare purtroppo ai tagli al settore determinati dalla Regione, Tua e Giuliante farebbero bene a mettere mano ai tanti sprechi e regalie che caratterizzano l’attuale gestione a cominciare dagli ad personam, dagli incentivi ai quadri apicali, dai pensionati riassunti come collaboratori presso le aziende affidatarie di appalti, o dal ricorso sfrenato al lavoro somministrato presente anche nei settori per i quali l’azienda sostiene di avere esuberi di personale al punto di mettere i lavoratori in cassa integrazione o in ferie forzate”.