Tragedia Rigopiano: Chieti ricorda Dino e Marina, “in attesa di giustizia”

Dino Di Michelangelo e Marina Serraiocco, due tra le 29 vittime della tragedia di Rigopiano, anche loro ricordati con un monumento, realizzato dall’artista Maria Elena Carulli, voluto dagli amici di Dino e che campeggia da tre anni sulla terrazza di Via D’Aragona a Chieti

Sullo sfondo sua maestà la Majella, come un triste orizzonte che ricorda costantemente quel maledetto luogo ai piedi del Monte Siella, Rigopiano appunto, dove quel pomeriggio di 5 anni fa una terribile valanga ha spazzato via in un lampo l’Hotel “Il Vate”. Stamane la commemorazione con tutte le autorità: dal Prefetto Forgione al Questore Gargano, a Di Giovanni in sostituzione del Presidente della Provincia Menna, al sindaco Ferrara, ma soprattutto con i parenti e gli amici di Dino. A ricordare commossi quelle ore e la tragedia la madre di Dino e il fratello Alessandro.

“Ci piace pensare a questo come ad un luogo di amore. Ogni anno ci colpisce il modo con il quale i cittadini di Chieti che ci sono stati sempre vicini, ma anche tutti coloro che passano di qui, rendano onore a questo monumento”.
Parallelamente a dolore e memoria prosegue la ricerca della verità in sede giudiziaria: questa mattina, tra l’altro, in forma privata, anche l’omaggio dei genitori del Procuratore Capo di Pescara Giuseppe Bellelli, che ha promesso “il massimo impegno e anche di più, perché si giunga al più presto alla verità”, così come si auspica il sindaco di Chieti Ferrara, nella doppia veste di primo cittadino e di medico di base della famiglia Di Michelangelo: “Va bene il ricordo, va bene la vicinanza, ma credo che i parenti delle vittime di Rigopiano abbiano soprattutto bisogno di giustizia per i loro cari. Fu un evento naturale, ma questo non significa che quelle vite non potessero essere salvate.”
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