Terme: oggi la riapertura di Popoli mentre per Caramanico nulla prima della prossima primavera

La riapertura delle terme di Popoli, questa mattina, è stata l’occasione per il presidente Marsilio per fare il punto della situazione anche sulla struttura termale di Caramanico: chiusa da tempo prima della prossima primavera non è pronosticabile la sua riapertura

“Questa riapertura – ha commentato Marsilio a Popoli – rappresenta un segnale importante non solo per l’utenza che, dopo diverso tempo, è tornata a beneficiare di prestazioni sanitarie collegate all’utilizzo dell’acqua termale ma anche in termini di ricaduta turistica sull’intero comprensorio che gravita intorno a Popoli. Un risultato che va, ovviamente consolidato, ma che è stato possibile centrare al termine di un lungo ed articolato iter burocratico che ha visto impegnate Regione, amministrazione comunale di Popoli e la nuova proprietà della Terme Inn Popoli Srl, ciascuna per le proprie competenze, in un lavoro sinergico che ha consentito di accelerare le tappe. A giudicare dagli ambiziosi progetti di sviluppo della società che ha rilevato le Terme di Popoli – ha proseguito il Presidente – sembrano esserci tutti i presupposti affinché questa struttura possa essere ulteriormente potenziata ed aumenti l’appeal turistico dell’intera zona”.

A seguire, poi, il presidente Marsilio, accompagnato, come anche a Popoli, dagli assessori alla Salute, Nicoletta Verì, dall’assessore Nicola Campitelli, dal presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, e dai consiglieri regionali, Guerino Testa e Vincenzo D’Incecco, si è spostato a Caramanico Terme per fare il punto della situazione sulla struttura termale, chiusa da tempo, con il sindaco De Acetis ed imprenditori e commercianti di Caramanico.

“Prima della prossima primavera – ha spiegato Marsilio – non è pronosticabile la riapertura delle terme di Caramanico. Faremo, comunque, del nostro meglio per accompagnare la curatela fallimentare in questo percorso e cercare anche di evitare che qualche intoppo burocratico possa peggiorare questo cronoprogramma. Attualmente, infatti, il destino delle terme di Caramanico – ha affermato Marsilio – è ancora nelle mani della curatela fallimentare che abbiamo incontrato più volte e che ci ha garantito che, al massimo, entro settembre o i primi di ottobre sarà in grado di pubblicare il bando per la vendita all’asta delle terme, quindi sia dell’albergo che dello stabilimento termale. Come Regione – ha sottolineato – stiamo collaborando con la curatela per cercare di risolvere un problema non semplice sotto il profilo giuridico-amministrativo. Infatti, – ha continuato – vorremmo fare in modo che la vendita dell’immobile possa andare di pari passo con la concessione delle acque così da generare anche una maggiore attrattività per gli investitori privati che, acquisendo lo stabilimento termale, avrebbero anche il diritto allo sfruttamento delle acque”.