Teramo, per i senza fissa dimora occorre un dormitorio

Il tragico episodio registrato la scorsa notte in via Luigi Longo a Teramo per certi versi è un qualcosa di già annunciato

Questo il pensiero diffuso tra numerosi cittadini residenti nella zona che che da tempo avevano segnalato il via vai di sbandati e senza fissa dimora nell’area transennata dal Comune di Teramo. Una tragedia frutto anche dell’assenza di una struttura idonea ad accogliere queste persone che vivono in uno stato di grande difficoltà e su cui l’associazione “La Casa del Popolo” è tornata a chiedere sostegno alle istituzioni.

“Non si può morire di freddo. In quelle case hanno trovato rifugio per anni persone che un tetto non lo hanno, gli invisibili, gli scomodi, i reietti. Persone criminalizzate in nome di un “decoro” ipocrita di questa società. A loro si sommano decine e decine di individui che dormono in fondaci, roulotte, case fatiscenti, in macchina, famiglie e singoli che hanno un tetto ma non hanno riscaldamento, luce e acqua. La classica storia dell’Italia, Paese del giorno dopo. Avvenuta la tragedia si puntano i fari sul problema per poi farlo cadere nell’oblio. Nulla di concreto su via Longo e sulla situazione del patrimonio Erp, l’Ater è in contrapposizione con il comune. Non si collabora in nessun modo e a pagare siamo tutti. C’è chi paga per l’indifferenza, c’è chi paga per non aver fatto abbastanza e c’è chi paga con la vita. Nel 2022 è inconcepibile morire di freddo. Questa è una sconfitta collettiva. Ai familiari delle persone scomparse va tutta la nostra vicinanza.”

Il comune di Teramo per voce dell’assessore al Sociale Ilaria De Sanctis ha definito il tragico evento “una sconfitta per l’ente ma anche per tutta la comunità”, il comune sta lavorando per dare una risposta a questa criticità.