Mercoledì si è tenuto presso la Prefettura di Teramo il tentativo di conciliazione per lo stato di agitazione dei dipendenti del Comune di Atri, proclamato dalla sigla sindacale CSA RAL, Coordinamento Provinciale di Teramo. Al termine delle trattative, durate oltre 3 ore, le parti non hanno raggiunto un accordo, ed il Prefetto Vicario ha dovuto dichiarare l’esito negativo della procedura di raffreddamento
Dinanzi al Vice Prefetto Vicario, Luana Strippoli, il sindaco Piergiorgio Ferretti, il coordinamento provinciale del CSA e la RSU. Nel corso della discussione sono state dettagliate tutte le rimostranze dei lavoratori che hanno portato alla proclamazione dello stato di agitazione e riguardanti sicurezza, formazione e diritti. Da parte sua l’amministrazione ha evidenziato le difficoltà in cui si trova relativamente al personale e all’organizzazione dei servizi, assumendosi compiutamente le proprie responsabilità. Il sindaco Ferretti ha chiesto ulteriore tempo al fine di verificare l’attuabilità degli interventi richiesti dai lavoratori, oltre che impegnarsi nell’individuare le eventuali soluzioni necessarie.
Di contro il sindacato e la RSU, dopo aver evidenziato che le disfunzioni segnalate siano pressoché le stesse che avevano già portato alla proclamazione del precedente stato di agitazione nell’ottobre 2021, hanno preso atto che nessuna proposta concreta è stata avanzata e che l’amministrazione sia ancora una volta intenzionata a guadagnare tempo. Inoltre, nel corso della discussione, è chiaramente emersa la volontà del sindaco di porre in essere, per il 2024, importanti “tagli al personale” nonché una riorganizzazione degli uffici volta a ridurre i servizi, allo scopo di contenere la spesa a discapito dei lavoratori e dell’utenza.
“Ci aspettavamo proposte concrete – ha dichiarato la RSU – e invece l’amministrazione ha chiesto ulteriore tempo, addirittura prospettando per il futuro la riduzione del personale”. Dal canto suo il CSA RAL ha ritenuto inaccettabile la condotta dell’amministrazione evidenziando che “l’apertura di credito concessa nel 2021 non ha portato ad alcun risultato ed ancora oggi siamo di fronte a promesse e non a progetti concreti per i lavoratori. Nulla di efficace è stato prospettato al fine di risolvere i gravi problemi relativi a sicurezza, diritti e formazione, rendendo impossibile tollerare ulteriori deroghe.”.
Al termine delle trattative, durate oltre 3 ore, le parti non hanno raggiunto un accordo, ed il Prefetto Vicario ha dovuto dichiarare l’esito negativo della procedura di raffreddamento. Il CSA RAL e la RSU, in rappresentanza di tutti i lavoratori del Comune di Atri, in assenza di un urgente e concreto cambio di rotta da parte dell’amministrazione, metteranno in campo ulteriori e più significative iniziative di lotta sindacale a tutela di tutti i dipendenti.