Teramo: un piatto, anzi 50, di Virtù a chi non può permetterselo

Un piatto di “Virtù” a chi non può permetterselo. L’iniziativa è della famiglia di ristoratori teramani Schillaci: 50 buoni ad altrettanti residenti del territorio, che potranno così ritirare gratuitamente le portate il primo maggio, giorno in cui viene preparato il piatto per eccellenza della cucina teramana.

I donatori hanno voluto coinvolgere nell’operazione il Comune di Teramo, e nello specifico l’assessorato alle Politiche sociali, con l’assessore Ilaria De Sanctis che ha conferito mandato agli uffici preposti di individuare i beneficiari. Analoga operazione era già stata organizzata l’anno passato.

“Un bel gesto di vicinanza nei confronti di chi vive ai margini della nostra società, e di grandissimo valore umano e civile, anche perché proviene da appartenenti a quella categoria di imprenditori che hanno patito più di altri l’attuale drammatica crisi – ha commentato l’assessore De Sanctis -. Interpreto questo gesto anche nel ricordo della formidabile generosità di Paolina D’Antonio, madre di Marcello Schillaci, e grandissima benefattrice, di cui ricorre il centenario della nascita”.

“Il Comune ha fatto propria l’idea e siamo lieti di questa collaborazione, proposta perché gli uffici conoscono bene a chi devolvere la donazione – commenta la famiglia di ristoratori – le Virtù non sono importanti solo per il loro valore gastronomico ma anche perché con esse, un tempo, si manifestava una tradizione basata sula condivisione: chi poteva, grazie al famoso rito del pentolino, donava ai meno fortunati; il principio non è pertanto legato al semplice mangiare, ma alla condivisione con chi è meno fortunato, con chi non può permetterselo”.