Con l’esca del finto carabiniere chiamano al fisso di casa ad una anziana chiedendole 12mila euro in contanti per “salvare” il figlio fermo in caserma per un grave incidente. L’anziana però annusa la truffa e manda un messaggio ad un carabiniere chiedendo aiuto. Tre arresti
Ieri sera i Carabinieri della Sezione Operativa del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Teramo hanno arrestato tre persone, provenienti da fuori provincia, per il reato di truffa aggravata. Infatti nel precedente pomeriggio una settantasettenne di Teramo veniva contattata sulla propria utenza telefonica fissa da un sedicente maresciallo dei carabinieri il quale, comunicandole che suo figlio si trovava in stato di fermo presso una caserma dei carabinieri a seguito dell’investimento di una persona anziana e che questa versava in gravissime condizioni di salute all’ospedale, le chiedeva il pagamento in contanti di euro 12.000 per liberare il figlio.
La vittima, che aveva recentemente partecipato ad incontri informativi della campagna “consigli contro le truffe agli anziani” promossi dal Comando Provinciale Carabinieri di Teramo sul territorio della provincia, inviava messaggio whatsapp sull’utenza telefonica di un maresciallo in servizio alla sezione operativa con scritto “sono al telefono con truffatori, aiutatemi”. I militari della sezione operativa intervenivano tempestivamente posizionandosi sia all’interno che all’esterno dell’abitazione dell’anziana riuscendo a bloccare uno dei tre all’interno dall’abitazione dopo che si era introdotto ed aveva ricevuto i monili e denaro contante dall’anziana, mentre i complici venivano bloccati fuori dall’abitazione, in attesa del ritorno del loro “compare”, a bordo di una autovettura presa a noleggio.
A seguito di immediata perquisizione veicolare e personale, venivano recuperati la somma contante di euro 2.500 e preziosi in oro per un peso complessivo di 850 grammi, restituiti alla vittima. L’autovettura in uso ai malviventi veniva sottoposta a sequestro unitamente ai telefoni cellulari utilizzati dagli stessi. Il PM di turno alla Procura della Repubblica di Teramo, disponeva il trattenimento degli arrestati nelle camere di sicurezza dell’Arma, in attesa di rito direttissimo previsto per oggi. Il Giudice del Tribunale di Teramo dopo aver convalidato l’arresto ha accettato il patteggiamento dei tre condannandoli ad una pena di 1 anno e 4 mesi e 800 euro ciascuno.