Teramo: oggi in tavola le preziosissime Virtù

A Teramo il primo maggio non è solo sinonimo di festa dei lavoratori, ma anche di una delle tradizioni gastronomiche più sentite e amate: quella delle Virtù

Un piatto ricco, complesso e profondamente legato alla cultura contadina del territorio. Preparato secondo una ritualità che unisce memoria e condivisione, le Virtù rappresentano un vero e proprio patrimonio culinario, tramandato di generazione in generazione.

Le origini di questo piatto affondano nel mondo rurale, in un tempo in cui nulla andava sprecato. Con l’arrivo della primavera, le massaie teramane svuotavano le dispense dai legumi e dalla pasta avanzati durante l’inverno, unendoli alle prime verdure fresche dell’orto: fave, piselli, carciofi, bietole, cicorie, asparagi selvatici. A questi si aggiungono cereali, aromi, tagli di carne e pasta di vari formati, in una ricetta che può contare fino a cinquanta ingredienti diversi.

Oggi, le Virtù non sono solo un piatto della tradizione, ma un vero e proprio simbolo dell’identità teramana. Ristoranti, osterie e associazioni culturali celebrano ogni anno questa ricetta con eventi e degustazioni, promuovendo una cultura del cibo che è anche cultura della memoria. In un’epoca in cui la cucina tende spesso all’omologazione, le Virtù riaffermano con forza il valore delle radici e della biodiversità locale.