Sospiri su Scuola Media Caramanico: al lavoro per scongiurare l’accorpamento

Sulla protesta sollevata a Caramanico Terme contro il paventato accorpamento delle classi di prima e terza media è intervenuto con una nota il Presidente del Consiglio Regionale Lorenzo Sospiri:

“Sulla vicenda del rischio di accorpamento delle classi di scuola media a Caramanico e nelle altre aree di montagna ho incontrato questo pomeriggio l’assessore regionale delegato Roberto Santangelo che, nelle prossime ore, avrà un confronto con il Dirigente dell’Ufficio Scolastico regionale Nardocci e sono certo che le attività messe in campo oggi consentiranno di scongiurare tale possibilità nell’interesse del territorio”.

Lo ha detto il Presidente del Consiglio della Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri commentando la protesta sollevata a Caramanico contro il paventato accorpamento delle classi di prima e terza media di Caramanico Terme.

“Ho prestato molta attenzione alle istanze dei cittadini e degli amministratori locali, consapevole dell’importanza di tutelare e garantire ovunque il diritto allo studio, al pari del diritto alla salute – ha sottolineato il Presidente Sospiri -, soprattutto nelle aree interne di montagna dove più alto è il rischio e il fenomeno dello spopolamento. Obiettivo della Regione Abruzzo, già dalla prima legislatura, è stato quello di investire piuttosto su tali aree per riportare le famiglie a vivere realtà fondamentali che ci permettono di portare avanti tradizioni e cultura. E la scuola è il fondamento di tali realtà, è uno degli assi sociali portanti capaci di tenere insieme le comunità. Ho incontrato per questa ragione l’assessore Santangelo che, a sua volta, affronterà il problema con il Dirigente dell’Ufficio Scolastico regionale e sono convinto che tali confronti saranno utili a scongiurare in modo definitivo i temuti accorpamenti”.

Da registrare anche una nota del Vice Presidente del Consiglio Regionale, in quota Pd, Antonio Blasioli:

La decisione, adottata essenzialmente secondo una logica essenzialmente economica, rischia di essere fortemente penalizzante per il comprensorio della Maiella, che è stato già oltremodo compromesso dalla chiusura delle terme, con gravi ripercussioni sulla popolazione residente. Nei comuni montani infatti le istituzioni scolastiche costituiscono un servizio imprescindibile e un segno tangibile del ricambio generazionale in seno alla comunità. Garantire la qualità del diritto allo studio dei minori è dunque essenziale per porre un freno allo spopolamento, contrastare il declino sociale ed economico e scongiurare fenomeni di dispersione scolastica.  A questo proposito, negli ultimi anni si sono susseguiti diversi interventi normativi che consentono, per quanto concerne i comuni montani, deroghe ai normali standard di organico previsti a livello nazionale. E Caramanico Terme e Castelvecchio Subequo rientrano a pieno titolo in questa legislazione.  Per questo motivo continueremo a sostenere convintamente famiglie, docenti e collaboratori scolastici nella loro battaglia a tutela del diritto scolastico. Anche perché non ha alcun senso promuovere iniziative volte a rivitalizzare i Comuni a rischio spopolamento, come gli incentivi economici per quanti trasferiscono la propria residenza nei Comuni di montagna, se poi questi stessi Comuni vengono privati dei servizi essenziali. A tal proposito, ho presentato una risoluzione dettagliata alla V Commissione del Consiglio Regionale, invitando il Presidente della Giunta e l’Assessore competente a riconsiderare la decisione, applicare le deroghe previste dalla legge in entrambi i plessi attenzionati, Caramanico Terme (Pe) e Castelvecchio Subequo (Aq), e verificare altresì, assieme all’Usr, se in altre aree interne della Regione sussistano situazioni analoghe, adottando eventualmente le stesse contromisure.