Sisma Abruzzo: D’Alfonso su interventi, minimalismo maggioranza in Senato

Sisma Abruzzo, D’Alfonso denuncia quello che definisce “disarmante minimalismo” della maggioranza in Senato sulle misure per le popolazioni colpite dal terremoto.

“E’ all’insegna di un disarmante minimalismo ciò che sta facendo in Senato la maggioranza di Governo in merito alla conversione del decreto-legge 29 maggio 2018, n. 55, recante ‘Ulteriori misure urgenti a favore delle popolazioni dei territori delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche ed Umbria, interessati dagli eventi sismici verificatisi a far data dal 24 agosto 2016’ nel quale sono inserite anche norme che riguardano la restituzione delle agevolazioni fiscali e contributive seguite al terremoto del 6 aprile 2009 a L’Aquila”. A sostenerlo è il senatore e governatore della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso.

“Invece di premere per l’innalzamento della soglia del de minimis a 500.000 euro – ha spiegato – in commissione Lega e M5S hanno proposto una proroga fino al 31 dicembre prossimo. Si tratta di una misura inadeguata, che serve solo a tirare a campare per altri sei mesi. Questa è una vicenda riguardante 320 soggetti tra imprese e persone fisiche per un ammontare di 75 milioni di euro, soggetti che non possono essere dimenticati”. “Insieme ad altri 11 senatori del Pd – ha sottolineato – avevo presentato un emendamento che accoglieva quanto richiesto dai cittadini aquilani il 15 aprile 2018: la necessità di interpretare l’atto in maniera più flessibile, soprattutto per ciò che riguarda la soglia del de minimis, che sulla base del Temporary Framework – applicato dall’Europa nel periodo del sisma e per tutto il 2011 – è fissata a 500.000 euro. Si tratta di una richiesta sacrosanta, condivisa dall’intera comunità di L’Aquila e del cratere sismico, da tutte le istituzioni di ogni orientamento politico, dalle imprese, dalle organizzazioni professionali e di categoria, dai sindacati. Una posizione unanime che nessuno può sottovalutare. Bruxelles ha già palesato segnali di disponibilità alla revisione del provvedimento e all’innalzamento della quota, ma se il Governo Conte non si muove, tutto diventerà inutile”. “Preannuncio sin d’ora battaglia in Aula – ha concluso – per raggiungere l’obiettivo e mantenere gli impegni assunti nei confronti dell’Abruzzo e degli aquilani”.