Sentenza Rigopiano, il procuratore risponde al legale di parte civile

Risponde con un comunicato stampa il procuratore della Repubblica di Pescara, Giuseppe Bellelli, al commento del legale di parte civile, l’avvocato Romolo Reboa, rilasciato a proposito delle motivazioni della sentenza che ha mandato assolti gran parte degli imputati nel processo per la tragedia dell’hotel Rigopiano

L’avvocato Reboa, che ha rappresentano diverse famiglie delle 29 vittime della tragedia, ha ripetuto ieri quanto aveva già dichiarato a conclusione del processo, ossia che la Procura dovrebbe “rivedere la posizione di alcuni soggetti” e che molte assoluzioni sarebbero figlie della “formulazione dei capi d’imputazione da parte della procura della Repubblica di Pescara, che non hanno superato il vaglio dibattimentale”.

Oggi è arrivata la replica di Bellelli, di seguito il testo del comunicato stampa:

PROCURA della REPUBBLICA presso il TRIBUNALE di PESCARA

COMUNICATO STAMPA

A seguito di richieste da parte di organi di stampa di rilasciare dichiarazioni in merito al deposito delle motivazioni della sentenza del processo sul disastro di Rigopiano, si comunica quanto segue.

Nel nostro ordinamento costituzionale e processuale la motivazione della sentenza illustra la ricostruzione fattuale, il percorso logico e le valutazioni giuridiche che hanno portato alla decisione. Tanto ha fatto GUP del Tribunale di Pescara con le motivazioni depositate il 22 maggio 2023.  La Procura della Repubblica di Pescara, nel rispetto del diritto all’informazione e nella consapevolezza dell’esigenza collettiva di comprendere le ragioni della decisione e delle diverse posizioni della parti processuali, esprimerà la propria posizione esclusivamente nell’atto di appello, sui capi di sentenza che riterrà di dover impugnare.

I magistrati del pool che hanno sostenuto l’accusa, Bellelli, Papalia, Benigni, sono impegnati in una lettura ragionata delle motivazioni della sentenza. La complessità delle questioni affrontate, che connota l’intera indagine ed il processo Rigopiano, caratterizza anche la sentenza, a partire dalle posizioni di garanzia, alla dibattuta nozione di prevedibilità dell’evento, prevedibilità che, proprio perché da valutarsi ex ante nel caso concreto, impone una preliminare e basilare scelta, non neutrale ed ancorata ai valori costituzionali, del modello di riferimento da adottare.

La Procura della Repubblica di Pescara intende ribadire ancora una volta, a fronte di ripetute affermazioni circa presunte responsabilità rimaste fuori dal processo, che è la stessa sentenza ad escludere tale evenienza con la formula ‘fatto non sussiste’, e non avendo il giudice disposto la trasmissione degli atti al PM per procedere nei confronti di altri.

Nel giorno della memoria di Giovani Falcone, appare ancor più doveroso richiamarsi alle scelte rigorose e difficili, al dovuto rispetto di tutte le decisioni giudiziarie, ed a stare in guardia da tentativi irresponsabili di immettere nel circolo del processo mediatico suggestioni non fondate sulla realtà, che nuocciono alla ricerca della verità e creano false aspettative.

Pescara, 23 maggio 2023