Scuola Villa Fabio: quando il provvisorio diventa definitivo

Mamme in piazza a Pescara per una situazione divenuta insostenibile al plesso di Villa Fabio dell’Istituto Comprensivo 10, per una sistemazione che da temporanea si trascina, al contrario, da ormai 4 anni.

Strutture fatiscenti, bagni condivisi tra alunni delle elementari e delle medie, circa 150 complessivamente,  termosifoni spesso spenti, perdite d’acqua e fino a qualche tempo fa nemmeno un telefono fisso dove poter chiamare. Per non parlare del flusso e deflusso della scuola stretta tra una strada privata, Via Monte Gabbia, e la trafficatissima Via del Circuito, con i bambini costretti ad aspettare l’ingresso in mezzo alla strada, con un solo nonno vigile a controllare la situazione, per altro, notizia di questa mattina, perfino aggredito ed insultato per aver impedito ad un’auto di sostare sulla carreggiata. Non c’è nulla di più definitivo del provvisorio, recita un noto aforisma che si calza molto bene nell’incredibile vicenda del plesso di Villa Fabio dell’istituto Comprensivo 10 di Pescara, una sistemazione, appunto, che doveva essere temporanea, ma che, a distanza di 4 anni, non sembra poter cambiare. Eppure, al di là degli eterni lavori alla scuola Michetti, ci sarebbe il plesso di Via Monte Siella, del San Giovanni Bosco, chiuso, pare, per mancanza di misure antisismiche, ma che, a detta delle mamme, sarebbe stato senza problemi riaperto per l’utilizzo della palestra:

“Siamo stanchi di questa situazione – ci dice Alessia Lattocco rappresentante dei genitori – ieri non abbiamo mandato per protesta i nostri figli a scuola e mercoledì prossimo andremo a manifestare sotto il Comune, ci avevano promesso la presenza quotidiana di pattuglie della Polizia Locale, sia all’ingresso che all’uscita, ed invece nulla, siamo costretti ad aspettare il suono della campanella in mezzo alla strada, tutto così nel pieno dispregio del diritto minimo allo studio del nostri figli.”

C’è poi il tema dell’inclusione sociale, sia per diversi alunni disabili, ma anche, per la maggior parte, di alunni  figli di stranieri che avrebbero bisogno di docenti specificatamente formati ed invece costretti a seguire per ore lezioni assolutamente incomprensibili:

“Non ci sono insegnanti idonei a questo servizio – ci dice Catherine Juval, mamma nigeriana in Italia già da tanti anni – e per i nostri figli è praticamente impossibile seguire le lezioni.”

https://www.youtube.com/watch?v=6kKkWb9flOE