Sono 158.432 gli studenti abruzzesi pronti a tornare a scuola dal 15 settembre, ma all’appello demografico mancano 2.400 alunni
Gli studenti saranno distribuiti in 8.352 classi. Confermata purtroppo la flessione demografica: rispetto allo scorso anno si registra infatti un calo di circa 2.400 alunni, con la conseguente riduzione del numero di alunni per classe, sceso al di sotto della soglia dei 19 studenti.
La popolazione scolastica si distribuisce nelle quattro province come segue: Chieti 45.348, L’Aquila 34.011, Pescara 42.064 e Teramo 37.009. Per quanto riguarda i diversi ordini di scuola, saranno 22.936 i bambini della scuola dell’infanzia, 46.977 gli alunni della primaria, 32.425 gli studenti delle scuole medie e 56.094 quelli delle scuole superiori.
Ancora in forte aumento il numero di alunni con disabilità in tutta la regione, per un totale di 8.461, che potranno beneficiare del supporto di 7.711 docenti di sostegno.
Per il nuovo anno scolastico sono stati immessi in ruolo, a tempo indeterminato, 749 nuovi docenti. Il ricambio del personale è stato favorito anche dalla regolare conclusione delle 21 procedure concorsuali in carico all’Usr Abruzzo relativamente al Pnrr 2.
Al primo settembre, tutto il personale scolastico docente a tempo indeterminato e determinato è
regolarmente in servizio, essendosi concluse in tempo utile le operazioni per la copertura di tutte le posizioni. Fra le novità di maggior rilievo per l’anno scolastico 2025/2026 spicca la possibilità di garantire continuità sul sostegno, assicurando così una maggiore stabilità educativa agli studenti con disabilità e alle loro famiglie, nonché l’avvio di 15 nuovi percorsi relativi alla filiera formativa tecnologico – professionale 4+2.
Il direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale, Massimiliano Nardocci, ha detto che la riduzione del numero di studenti non deve tradursi in una riduzione delle opportunità: “Stiamo lavorando per garantire una scuola sempre più inclusiva, innovativa e vicina ai territori”.
Sul calo del numero degli studenti è intervenuto anche Alessandro Paglia, direttore di ALI Abruzzo:
“I dati sul calo degli studenti nelle scuole abruzzesi purtroppo non sorprendono. Non devono tuttavia farci cadere nel tranello dell’assuefazione. Se la diminuzione di circa 2400 studenti è pesante per tutta la regione, sono le aree interne quelle destinate a risentirne maggiormente. Qui ogni nuovo colpo mette a rischio la sopravvivenza dei presidi scolastici, che sono fondamentali per la coesione sociale e la tenuta delle comunità. Abbiamo già sottolineato la necessità di un piano di sostegno e rilancio delle aree interne che parta dal livello nazionale, e sollecitato la Regione a farsene portavoce presso il governo.
Ben venga l’attenzione alle politiche per la natalità, positiva l’attenzione all’abitare per le giovani coppie, ma non dimentichiamoci che le aree interne e di montagna necessitano ora di politiche e misure di lungo respiro. Le nostre proposte sono sul tavolo, e comprendono standard ad hoc per mantenere i servizi sui territori. Così come va esplorata la proposta della Cgil di una legge speciale sulle scuole di montagna e a livello regionale assolutamente accolto l’appello del sindaco di Casoli che propone un tavolo permanente con Regione, Ufficio scolastico ed enti locali che sia in grado di coordinare le misure di sostegno e prevenzione per tutelare le scuole sui territori, a cominciare delle aree montane”.
