Rigopiano, i familiari delle vittime dalla Meloni. Con la premier commossa lettere e abbracci

Nel pomeriggio l’incontro dei familiari delle vittime di Rigopiano, accompagnate dal presidente Marsilio, con il premier Giorgia Meloni. Una Procura nazionale che si occupi di tutte le grandi stragi italiane: è una delle proposte espresse dalla delegazione del comitato familiari. La premier si commuove leggendo la lettera di una bimba orfana della mamma

Sarà il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, ad accompagnare la delegazione dei familiari delle vittime di Rigopiano a Palazzo Chigi, a Roma, per incontrare il presidente del Consiglio Giorgia Meloni. L’incontro è in programma per le ore 15.

Nella tragedia dell’hotel, travolto da una valanga nel gennaio del  2017, persero la vita 29 persone. Nel processo, che si è svolto con rito abbreviato il 23 febbraio di quest’anno, si è chiuso con 25 assoluzioni, tra amministratori e funzionari pubblici, e 5 condanne. Alla lettura della sentenza si era scatenato il caos nell’aula del tribunale di Pescara, pervaso dal dolore e dalla rabbia dei parenti delle vittime.

“Vogliamo che esca tutta la verità, non solo una parte”. Con questa determinazione una delegazione del comitato dei familiari delle vittime di Rigopiano è a Palazzo Chigi, per essere ricevuta dalla premier Giorgia Meloni dopo la sentenza di primo grado con cui il Tribunale di Pescara ha deciso cinque condanne e 25 assoluzioni per la tragedia dell’Hotel di Farindola, travolto e distrutto, il 18 gennaio del 2017, da una valanga, evento in cui morirono 29 persone fra ospiti e dipendenti.
Fra le cinque persone della delegazione, accompagnata dal governatore dell’Abruzzo Marco Marsilio, c’è Giampaolo Matrone, sopravvissuto dopo essere rimasto 62 ore sotto le macerie, che quel giorno ha perso la moglie. Ha portato alla presidente del Consiglio una lettera scritta a penna dalla figlia, di 11 anni. “Rappresentiamo quello che abbiamo vissuto in questi anni e anche quello che abbiamo vissuto con la sentenza di primo grado – ha spiegato Marco Foresta -. Rappresenteremo i nostri sentimenti e la nostra idea di quello che è successo quel giorno là e fino ad oggi. Ci saranno sicuramente altri gradi di giudizio, vogliamo che esca tutta la verità, come abbiamo sempre detto in questi sei anni, e che sia la vera verità non una parte”.
A chi gli domandava delle dichiarazioni di Guido Bertolaso, secondo cui se ci fosse stato lui a capo della Protezione civile la tragedia non sarebbe avvenuta, Matrone ha risposto: “Questo aumenta ancora il nostro dolore, tutto ciò che rimane intentato, o pensato e non detto, non fa altro che aumentare le nostre convinzioni su quello che è successo: i nostri cari non sono tornati indietro, qualcosa è successo e lo devono accertare veramente”.

 

“Mia figlia Gaia l’ha scritta qualche giorno fa, spiegando il suo dispiacere per non avere più la mamma da 6 anni – ha raccontato Matrone, lasciando Palazzo Chigi con la delegazione del comitato dei familiari delle vittime di Rigopiano dopo l’incontro con la presidente del Consiglio -. Il presidente è una mamma, può capire cosa può passare una bambina se non vede la mamma per un giorno. Mia figlia sono sei anni… Si è commossa appena gliel’ho data, ha detto che l’avrebbe letta più tardi perché era troppo pesante leggere in quel momento”. “L’ho vista molto vicina alla nostra situazione, le abbiamo chiesto soprattutto di non fare come hanno fatto le precedenti istituzioni che ci hanno accolto solo con una pacca sulla spalla – ha aggiunto Matrone, sopravvissuto dopo essere rimasto 62 ore sotto le macerie -. Ha detto che ci sarà vicina in questo momento e in futuro, e l’ho vista molto motivata e presa dal nostro dispiacere”.

Una Procura nazionale che si occupi di tutte le grandi stragi italiane: è una delle proposte espresse dalla delegazione del comitato familiari delle vittime di Rigopiano alla premier Giorgia Meloni, nell’incontro a Palazzo Chigi.

 

“Il terrore, legittimo, di tutti i familiari delle vittime, ma anche nostro, è che un processo del genere possa finire in prescrizione, sarebbe davvero una beffa inaccettabile”. Lo ha sottolineato il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, dopo aver affiancato, nell’incontro con la premier Giorgia Meloni, i parenti delle vittime della valanga che nel 2017 travolse l’hotel Rigopiano a Farindola, in provincia di Pescara. “È stato un incontro cordiale e anche molto toccante sotto il profilo umano. La tragedia di Rigopiano è stata davvero unica nel suo genere e c’è grande amarezza, e anche preoccupazione, per il fatto che ci sono voluti praticamente sei anni per arrivare al primo grado di giudizio nonostante un rito abbreviato – ha detto Marsilio lasciando Palazzo Chigi -. Ora, a causa delle esiguità delle condanne, della derubricazione dei capi di accusa, è scattata una prescrizione più breve: si rischia tra un anno e pochi mesi di trovarsi tutto prescritto”.

“Non siamo chiamati a giudicare nel merito le sentenze, perché il potere giudiziario deve essere lasciato libero di determinarsi senza influenze politiche. Ma – ha aggiunto il presidente dell’Abruzzo – nel doveroso rispetto dell’autonomia della magistratura, ci impegneremo per fare in modo che il processo di appello avvenga nei tempi più stretti possibili. Chiederò personalmente un incontro alla presidente della Corte d’appello dell’Aquila, Fabrizia Francabandera, perché si garantisca un processo con tempi a tambur battente, e non con
udienze ogni due mesi. Quando si è voluto si è fatto, e confido nel fatto che collaborerà pienamente per fare in modo che questo processo possa arrivare a conclusione in tempi utili, per
arrivare a una verità e a una giustizia che si possano chiamare tali”. Marsilio ha raccontato che Meloni “si è commossa quando ha ricevuto la lettera” di una ragazzina che a Rigopiano perse la mamma: “Ha mostrato la sua tipica umanità anche in questa occasione. Ma d’altronde è difficile non commuoversi quando vedi padri, vedovi che ti scrivono una lettera, o mamme che non riescono a capacitarsi delle perdita dei propri figli. È chiaro che sono incontri molto toccanti”.